Pregnana, per la Cnh un’alternativa credibile alla chiusura

Presentato in Regione il progetto studiato nel dettaglio dai lavoratori per fare della fabbrica il polo dei motori marini

Una protesta dei lavoratori Cnh

Una protesta dei lavoratori Cnh

Pregnana Milanese (Milano), 8 febbraio 2020 - Le voci dei lavoratori, "nel nostro campo siamo un’eccellenza. Non cancellate la nostra storia e il nostro futuro". L’appello dei rappresentanti sindacali Marco Giglio, Fim Milano Metropoli, Roberta Turi, segretaria generale Fiom Milano, Vittorio Sarti, segretario generale Uilm Milano, Monza e Brianza, "il nostro Piano consente di non azzerare una realtà industriale importante che produce, tuttora, profitti elevati. Ora chi ha l’onere e l’onore di rappresentare il territorio si deve adoperare per impedire la chiusura di una fabbrica".

L’impegno delle istituzioni, Regione Lombardia e Comune di Pregnana Milanese, rappresentati dall’assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro Melania De Nichilo Rizzoli e dal sindaco, Angelo Bosani, "il nostro obiettivo è la continuità della produttività e zero esuberi per non impoverire il nostro tessuto industriale e sociale". All’insegna dello slogan "La Fiat non lasci Milano", ieri mattina a Palazzo Pirelli, è stato illustrato un piano industriale alternativo a quello presentato da Cnh Industrial lo scorso ottobre che prevede il trasferimento della produzione dei motori marini a Torino, la chiusura del plant di Pregnana Milanese e 260 esuberi. Il piano alternativo è stato pensato proprio dai lavoratori del sito Fpt ex Iveco dove si producono motori marini, gruppi elettrogeni e motori industriali, "è un piano concreto e credibile che può dare continuità alla fabbrica seppur ridimensionata - spiegano i rappresentanti sindacali - prevede una forte riduzione dei costi mantenendo quelle produzioni che hanno un trend positivo, come i motori marini, senza abbassare lo standard qualitativo; l’accorpamento in spazi più ridotti della produzione e della logistica, con la possibilità per l’azienda di trovare altri soggetti industriale interessati ad acquisire i capannoni che si svuotano. E quindi con un aumento della redditività della fabbrica".

In un dossier di quindici pagine dal titolo "Trasform to win Pregnana site plan 2020-2022", partendo dai dati della situazione attuale, lavoratori e sindacati hanno ipotizzato una trasformazione e dimostrato che si può evitare la chiusura del sito pregnanese un vero e proprio "atelier dei motori marini", l’ultimo presidio della Fiat nell’hinterland. Il prossimo appuntamento con l’azienda è previsto per lunedì in Regione: "Ci auguriamo che si possa registrare un cambiamento di rotta". Dietrofront che in questi mesi non c’è stato, salvo la disponibilità a prorogare di sei mesi, da giugno a dicembre 2020, il trasferimento.