Promoter uccisa, Clericò: "Sono stato io". I legali: "E' pronto a raccontare la verità"

Il difensore dell'uomo: "Lo sottoporremo a visita psichiatrica in carcere e valuteremo poi la richiesta di un eventuale incidente probatorio"

Vito Clericò

Vito Clericò

Garbagnate Milanese (Milano), 13 dicembre 2017 - Continua a cambiare versione ​Vito Clericò, 65 enne di Garbagnate Milanese (Milano), sulla morte di Marilena Rosa Re, la promoter di 58 anni di Castellanza ( Varese), uccisa e decapitata lo scorso 30 luglio. Il 65enne, in carcere con l'accusa di aver commesso il delitto perché non aveva da restituire alla donna un ingente somma di denaro, e di aver anche occultato il suo cadavere decapitato nel suo orto di Garbagnate, dopo aver confessato e ritrattato più volte incolpando del delitto un "misterioso uomo corpulento", ha nuovamente ammesso le sue responsabilità: "Ho fatto tutto da solo e non per denaro".

Per i suoi legali, sarebbe ora pronto a raccontare alla Procura la verità. "Abbiamo chiesto un nuovo interrogatorio e ci aspettiamo la convocazione per la prossima settimana" ha dichiarato il difensore Franco Rovetto che ha aggiunto che "inoltre sottoporremo Clericò a visita psichiatrica in carcere e valuteremo poi la richiesta di un eventuale incidente probatorio".