Omicidio Marilena Re, parla il figlio di Clericò: "Ignaro del tesoro dei miei"

Il ragazzo è stato ascolato in Procura a Busto Arsizio

Il Ris nella villa di Clericò

Il Ris nella villa di Clericò

Garbagnate Milanese, 7 ottobre 2017 - ​È stato sentito quale persona informata sui fatti il figlio di Vito Clericò, il 65enne di Garbagnate Milanese reo confesso dell’omicidio di Marilena Rosa Re, promoter 58enne di Castellanza. Sua madre, Alba De Rosa, 68 anni, è invece indagata in concorso con il presunto killer con l’accusa di sequestro di persona. Trentenne, impiegato, da oltre tredici anni fuori di casa, a quanto si è appreso il figlio della coppia non aveva la minima idea di quello che accadeva in casa dei genitori.

Del passaggio di denaro e prestiti arrivati da Marilena, da un ex collega di lavoro e dall’anziana che avrebbe lasciato ai Clericò la sua eredità dopo essere stata ospite a casa loro fino a quando è passata a miglior vita, il giovane non aveva alcuna contezza, così come del legame di amicizia tra i suoi genitori e Marilena, che non avrebbe nemmeno mai incontrato. Stando a quanto trapelato, sentito dagli inquirenti in Procura a Busto Arsizio, avrebbe risposto serenamente a tutte le domande poste dagli inquirenti, per poi far rientro a casa, a decine di chilometri di distanza dai suoi genitori. Dall’autopsia sul cranio della promoter sarebbe emerso il fatto che, dopo averla decapitata, Clericò ha deciso di versare sul suo capo della calce.

«SÌ, lo ha dichiarato lui», ha detto il suo avvocato Franco Rovetto, che poi ha precisato «Sull’autopsia ho sentito di tutto, al momento l’unica cosa certa restano le fratture facciali, per le quali non è ancora spiegato se siano state inferte ante o post mortem, quindi restiamo nell’ambito delle ipotesi». I legali di Clericò, Rovetto e la collega Daniela D’Emilio, hanno depostiato un’altra istanza per far ascoltare il loro assistito: «Abbiamo chiesto nuovamente al pm di poter essere sentiti, al momento non ci risulta però alcuna convocazione». Le indagini, coordinate dal pm Rosaria Stagnaro, proseguono in attesa di ricevere gli esiti sui test del dna e gli altri accertamenti effettuati sui resti del corpo rinvenuti nell’orto di Garbagnate Milanese.