Omicidio Marilena Re, Clericò confessa: "L’ho uccisa io, ho fatto tutto da solo"

Accertamenti dopo la confessione: "La promoter colpita nell’orto"

Vito Clericò

Vito Clericò

Castellanza (Varese), 20 settembre  2017 - «Adesso dirò la verità». E alla fine ha parlato, svelando i presunti retroscena dell’omicidio di Marilena Rosa Re. È iniziata così la confessione di Vito Clericò, il 65enne di Garbagnate Milanese arrestato con l’accusa di aver ucciso e occultato il cadavere di Marilena Rosa Re, la 58enne promoter di Castellanza che avrebbe dato a lui e sua moglie i suoi risparmi in custodia (derivanti dalla vendita di un immobile), in attesa di saldare un debito con Equitalia. «Sono stato io, l’ho uccisa nell’orto, da solo». Con queste parole l’uomo, ex magazziniere di supermercato, ha ammesso agli inquirenti, durante l’ultimo interrogatorio terminato nella tarda serata di lunedì in carcere a Busto Arsizio, di aver assassinato Marilena, il 30 luglio scorso, giorno della scomparsa. L’uomo, che per oltre una settimana aveva sostenuto di aver solo occultato il corpo della 58enne, infine ha raccontato una nuova versione dei fatti. Oggi spiega di aver fatto tutto da solo, sebbene non fornisca un movente (considerato comunque evidente), con gli arnesi che aveva a disposizione nel terreno di via Volta, su cui saranno effettuati accertamenti. Spariti dalle sue dichiarazioni i presunti «altri coinvolti» di cui aveva parlato nei precedenti interrogatori, al termine dei quali l’avvocato Daniela D’Emilio lo aveva definito «confuso».

Gli inquirenti, comunque, vogliono verificare se Clericò abbia davvero agito da solo. Sulla base delle sue dichiarazioni, infatti, stanno compiendo approfonditi accertamenti per valutare contributo di eventuali complici. Le dichiarazioni del pensionato necessiteranno di riscontri sul campo, come ad esempio gli esiti degli esami dei Ris di Parma su elementi rinvenuti nell’orto di Garbagnate, così come in casa. Inizieranno infatti oggi i sopralluoghi degli specialisti nella sua villa posta sotto sequestro: i carabinieri andranno alla ricerca di tracce di sangue della vittima (nel garage erano state già rinvenute tracce, che l’uomo aveva giustificato come sangue di «cane con le pustole»). Gli stessi Ris si sposteranno poi a casa di Marilena, a Castellanza, per repertare altri elementi di interesse. L’autopsia sul corpo della vittima, iniziata lunedì, potrebbe protrarsi per diversi giorni e l’esito definitivo per l’esatta ricostruzione del suo assassinio non è atteso prima di un mese. Intanto prosegue il silenzioso lutto della famiglia, i figli Eleonora e Luca, il marito Carlo, attendono solo di poter seppellire la loro amata Marilena.