Omicidio di Antonietta: sgozzata in casa, cinque mesi di buio

Gli amici di Rho, i tarocchi, la vita semplice: non c’è la prova regina

Il dolore dei parenti ai funerali di Antonietta Migliorati (Spf)

Il dolore dei parenti ai funerali di Antonietta Migliorati (Spf)

Rho (Milano), 7 febbraio 2018 - La passione per il ballo e per la cartomanzia, serate con gli amici e lunghe passeggiate nel verde, la spesa nei negozi del centro di Rho e l’amore per la sua famiglia. Una vita semplice, quella di Antonietta Migliorati. La vedova, però, lo scorso 17 agosto ha aperto la porta dell’appartamento in via Belvedere al suo assassino.

Una persona che l’ha sorpresa nel bagno e l’ha massacrata con un coltello, fino a recidere la giugulare. Sono trascorsi cinque mesi e ventun giorni dal delitto, e il killer resta senza un volto. Le indagini dei carabinieri di Rho e del Nucleo investigativo di Monza, coordinati dal pm di Milano Antonio Cristillo, proseguono senza sosta. Sono ancora in corso una serie di accertamenti - analisi del Dna e dei tabulati, intercettazioni, rilievi su materiale rinvenuto nell’appartamento - che potrebbero concludersi verso la fine del mese. La Procura a quel punto tirerà le somme oppure, se dovesse servire altro tempo, chiederà una proroga delle indagini. Subito dopo il delitto è finita sotto la lente degli investigatori la cerchia di conoscenze della pensionata di 73 anni. Un delitto dal movente passionale o economico, secondo le ipotesi degli investigatori. Una lite scoppiata in casa con una persona che Antonietta conosceva bene, poi sfociata nell’omicidio commesso con un’arma da taglio che non è mai stata trovata.

Nelle scorse settimane sembrava imminente una svolta che, però, non si è ancora concretizzata. Mancherebbero ancora alcuni elementi per chiudere il cerchio. I carabinieri del Ris di Parma erano riusciti a isolare un profilo da alcune tracce biologiche rinvenute sul corpo e sui vestiti della donna, che prima di soccombere aveva cercato di difendersi. Il materiale genetico isolato è stato confrontato con il Dna di alcune persone. Gli investigatori hanno ascoltato decine di conoscenti della vedova, hanno analizzato minuziosamente i filmati delle telecamere installate nella zona nel tentativo di estrapolare un frame decisivo, in grado di imprimere una svolta alle indagini. A trovare il cadavere era stata la figlia di Antonietta Migliorati, Stefania, attorno alle 21 del 17 agosto. Nelle ore precedenti aveva telefonato più volte alla madre, senza riuscire a contattarla. Da allora investigatori e inquirenti hanno scavato nel passato di Antonietta, hanno passato al setaccio i suoi contatti e le sue frequentazioni più recenti. Una vita tranquilla, dopo la morte del marito divisa fra la famiglia e gli hobby. Le serate con gli amici del centro anziani, la passione per il ballo e i tarocchi. Si era ipotizzato anche un delitto legato alla sua attività di indovina, ma finora le domande sono rimaste senza risposta.