Vanzago, record di animali curati all’oasi del Wwf

Nel 2019 recuperati 3.796 esemplari di 111 specie diverse da tutta la Lombardia

Una delle liberazioni al centro di recupero di Vanzago

Una delle liberazioni al centro di recupero di Vanzago

Vanzago (Milano), 10 febbraio 2020 - L’ultimo arrivato è un cigno reale ferito. Nei giorni scorsi è rimasto incastrato dietro il guardrail dell’autostrada, nel tratto tra Vizzolo Predabissi e Paullo. Salvato dagli ausiliari della viabilità di Tangenziale Esterna, è stato affidato alle cure dei veterinari del Centro Recupero Animali Selvatici situato nell’oasi del Wwf di Vanzago, un vero e proprio "pronto soccorso" che ogni anno si occupa di animali feriti. E non pochi: nel 2019 sono stati 3.796 animali di 111 specie diverse, recuperati sul territorio lombardo e non solo. Quello appena concluso è stato un anno da record per il numero di animali più alto mai registrato da quando il Cras ha aperto nel 2000.

L’attività del Centro Recupero ha avuto, come sempre, un picco nel periodo delle nascite, che si è confermato essere il più critico. Solo nel mese di giugno sono arrivati al Cras ben 1.115, a luglio 904. La specie più rappresentata è quella degli uccelli: merlo, rondone e germano reale da soli coprono circa il 40 % degli arrivi. Si tratta di cuccioli orfani che generano maggior empatia nel cittadino, rispetto invece agli esemplari adulti in difficoltà. "Purtroppo spesso l’intervento dell’uomo anche se a fin di bene, si rivela dannoso per l’animale, si rischia infatti di sottrarre il giovane al suo ambiente naturale e alle cure parentali, che a volte rimangono nascoste agli occhi del cittadino comune", spiega Stefano Raimondi, responsabile veterinario.

E così il lavoro dello staff del Centro, composto da veterinari e volontari, è davvero tanto e negli ultimi anni è diventata fondamentale la presenza di tirocinanti di varie Università italiane. Lo scorso anno 858 animali sono stati ricoverati e curati per traumi sconosciuti. Altri 297 per incidente naturale e 62 per malattia. "Gli animali arrivano spesso in condizioni estreme e in alcuni casi si ricorre a una eutanasia immediata - spiegano dal Cras - nonostante questo la percentuale degli animali liberati nel 2019 si attesta sopra il 40%, una percentuale ottima".