Omicidio Marilena Re, l'Appello conferma l’ergastolo per Clericò

Respinte le richieste di patteggiamento e perizia psichiatrica avanzate dal pensionato di Garbagnate, accusato dell’omicidio della promoter

Vito Clericò è in carcere dal settembre 2017

Vito Clericò è in carcere dal settembre 2017

Garbagnate Milanese, 6 giugno 2020 - Confermato l’ergastolo ma senza l’aggravante delle sevizie per Vito Clericò, il pensionato 67enne di Garbagnate Milanese, condannato per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, occultamento e vilipendio di cadavere di Marilena Rosa Re, promoter 58enne di Castellanza uccisa il 30 luglio 2017. I giudici della Corte d’Appello del Tribunale di Milano hanno confermato la sentenza di primo grado ma stabilito che non vi fu la crudeltà perché, come emerso dalle indagini, la decapitazione della donna avvenne dopo l’omicidio.

Gli avvocati della difesa Daniela D’Emilio e Franco Rovetto nel ricorso in appello contro la sentenza del 24 gennaio 2019 del Gup Alessandra Simion, avevano chiesto un patteggiamento e una nuova perizia psichiatrica sul loro assistito per accertare "oltre che l’assoluta incapacità o la diminuita capacità di intendere e di volere al momento del fatto - si legge nel documento - anche che l’imputato affetto da epilessia, possa o meno compiere comportamenti autodistruttivi, dalle lesioni fino all’omicidio". Le richieste non sono state accolte, per questo hanno annunciato che ricorreranno alla Cassazione. I due legali contestano anche la compressione del diritto alla difesa che si sarebbe attuata nel rifiutare, da parte dei giudici della Corte, il rinvio dell’udienza per alcuni problemi tecnici nel collegamento dal carcere con Clericò imposto dalle normative anti-Covid. Il pensionato garbagnatese, detenuto nel carcere di Busto Arsizio dall’11 settembre 2017, avrebbe dovuto rilasciare delle dichiarazioni spontanee ma l’udienza da remoto ha creato problemi.

L’omicidio della promoter e l’arresto di Clericò avevano sconvolto la città di Garbagnate Milanese: vittima e killer per alcuni anni erano stati per anni vicini di casa, in via Livorno. Poi nonostante il trasferimento di Marilena Rosa Re a Castellanza erano rimasti in contatto. Il movente sarebbe infatti la mancata restituzione di circa 80.000 euro che la vittima aveva prestato al Clericò. Quando la promoter chiese indietro quel prestito il pensionato la uccise con "almeno 6 colpi di natura contusiva" alla testa, con un’arma che non fu mai ritrovata, e poi seppellì il corpo nell’orto di via Volta, dopo aver decapitato il cadavere e gettato il cranio in un campo. L’uomo fu arrestato poco più di un mese dopo la scomparsa dell’ex vicina di casa. Aperto anche un secondo filone d’indagine a carico della moglie, Alba De Rosa, indagata a piede libero per sequestro di persona, occultamento e depezzamento del cadavere della vittima in concorso con il marito, di cui si attende la decisione del pm Rosaria Stagnaro.