Nerviano, in coma dopo la festa: Luca si è risvegliato. Adesso la verità

Cosa sia successo quella sera è ancora tutto da chiarire: solo la vittima potrà spiegarlo

Il ventenne ha riportato un forte colpo alla testa

Il ventenne ha riportato un forte colpo alla testa

Lainate (Milano), 30 agosto 2019 - La festa, la musica, i brindisi, tutto da manuale per un ritrovo tra giovani di buona famiglia decisi a far festa da chi «ha casa libera», e festeggiare l’amica che diventa un anno più “grande”, poco prima di partire per le vacanze. Un bicchiere e poi un altro, e un altro ancora, forse uno di troppo e qualcosa è andato storto, tanto che uno dei partecipanti è finito a terra tramortito, la testa fracassata, nessun segno di reazione. Poi il silenzio. Ora la sua famiglia chiede verità, per poter dare una spiegazione al dramma che sta vivendo. Lui, a distanza di circa un mese dal grave accadimento, è tornato vigile e presto, sperano medici e familiari, potrà raccontare la sua verità. Muove gli occhi, sorride Luca C., nato e cresciuto a Rho e da qualche mese trasferitosi a Lainate con la madre, dal suo letto di una clinica specializzata dove è stato trasferito nelle scorse ore nella zona del lago di Como. I suoi genitori, distrutti dal dolore e in pena per il suo futuro, gli sono sempre accanto. La loro speranza è che il figlio si riprenda e, inoltre, possa dire cosa sia successo nell’attico di Nerviano dove era andato a festeggiare il compleanno di un’amica insieme a ventina di coetanei, nessuno dei quali, stando alle indagini, sarebbe stato “risolutivo” nel dare una ricostruzione dei fatti.

A quanto emerso la festa era in pieno svolgimento quando Luca si è ritrovato a terra, una frattura al cranio che gli ha fatto perdere i sensi. Subito la telefonata degli amici al 112 per chiedere un’ambulanza che, in men che non si dica, è arrivata in quell’appartamento per prestargli soccorso, intorno alle due di notte. La disperata corsa in ospedale a Legnano, immediata la diagnosi di un grave trauma cerebrale, ha salvato la vita del giovane che, però, per diversi giorni è rimasto in coma. Pian piano è tornato alla veglia ma solo nelle scorse ore è effettivamente stato decretato vigile e collaborativo, tanto da essere spostato in una clinica, dove sarà seguito anche per una sua patologia pregressa. È stata la madre del giovane a presentarsi alle forze dell’ordine per sporgere denuncia, nessuno tra medici e soccorritori, forse nella concitazione del momento, aveva pensato ad allertare il 112.

Così, dopo tre giorni dal presunto incidente, i carabinieri hanno iniziato a investigare. Nessuna droga a quel party, nessuna lite ma, su quanto accaduto effettivamente a quella festa, pare che nessuno sia riuscito a dare una risposta convincente. Ascoltati uno ad uno gli amici del giovane avrebbero parlato di un suo tentativo di fare la ruota o la capriola, dal quale sarebbe rovinato a terra e che, pensando fosse ubriaco, qualcuno di loro lo avrebbe poi sollevato in aria per aiutarlo a riprendersi, forse facendolo nuovamente cadere. Traumi e ferite riportati da Luca però, «non sono compatibili con una semplice caduta», sottolinea l’avvocato alla quale la famiglia si è affidata Paola Padoan. Ed è a questo proposito che nessuna delle testimonianze, come confermato dal legale, è stata finoraefficace. Risolutiva. L’auspicio è che sia lo stesso giovane a poter accontare cosa gli è successo, appena le sue condizioni lo permetteranno. Sollevando, finalmente, il velo su una terribile vicenda ancora avvolta nel mistero.