Caris di Lainate sotto sequestro, i dipendenti: "Abbiamo paura per il nostro futuro"

La fabbrica è stata devastata da un incendio

Sindacati e operai mobilitati

Sindacati e operai mobilitati

Lainate (Milano), 4 ottobre 2016 - In mezzo alla strada senza lavoro e senza certezze sul futuro occupazionale. Ieri mattina gli operai della Caris di Lainate si sono riuniti in assemblea insieme ai rappresentanti sindacali dello Slai Cobas e del Sindacato Generale di Base (Usg) per decidere le iniziative. "Io ho quattro figli, non posso stare senza stipendio - racconta uno degli operai - anche se ci concedono la cassa integrazione ci vorrà del tempo per vedere i primi soldi, chiediamo alla cooperativa di anticipare un acconto perché quasi tutti hanno una famiglia da mantenere".

La Caris, azienda situata nell’area dell’ex Alfa Romeo che si occupa dello smaltimento dei rifiuti differenziati, è sotto sequestro dopo l’incendio di venerdì mattina: alle 3.30 un rogo ha completamente distrutto i macchinari dove vengono separati i rifiuti in plastica e danneggiato una parte del tetto del capannone, in eternit. Gli operai, un centinaio, tutti dipendenti di una cooperativa, sono per la stragrande maggioranza cinesi, lavoravano su quattro turni a ciclo continuo e anche la notte dell’incendio quindici di loro erano al lavoro: "Ci siamo spaventati, abbiamo cercato di spegnere le fiamme con gli estintori ma erano alte. Ora abbiamo paura di essere licenziati perchè l’impianto è distrutto", raccontano.

Cobas e Usg ieri hanno inviato una lettera al sindaco di Lainate, Alberto Landonio, a quello di Arese, Michela Palestra, e a Regione Lombardia per chiedere garanzie occupazionali: "Proprio in queste settimane la Regione, i Comuni di Arese, Garbagnate e Lainate e i proprietari dell’area hanno avviato le procedure per completare la riqualificazione dell’area, ampliando lo spazio commerciale proprio a ridosso della Caris - dichiarano Corrado Delle Donne e Renato Parimbelli, rappresentanti sindacali Slai Cobas -. Questo incendio sembra accidentale, ma è il quarto in pochi mesi in quell’area sulla quale ci sono interessi di cementificazione. Non crediamo alle coincidenze. Faremo un esposto alla Procura".

L’appello alle istituzioni è perentorio, proprio per evitare che gli operai facciano la fine di quelli della Greenfluff, licenziati nel gennaio 2014 dopo alcuni incendi e un’inchiesta giudiziaria: "La Regione si deve fare garante per la cassa integrazione in deroga - commenta Aldo Pignataro dell’Usg - inoltre deve sovraintendere su tutta l’area in cui sono occupati questi cento operai". Roghi e esplosioni nell’area, da mesi, preoccupano anche i residenti della zona e l’amministrazione comunale lainatese.