Lainate, allarme amianto dal silos ex Alfa

Il sindaco Landonio: «Sono impreparato. Ora verificheremo»

La demolizione del silos, avvenuta tra marzo e aprile scorso

La demolizione del silos, avvenuta tra marzo e aprile scorso

Rho (Milano), 26 maggio 2015 - I cartelli sulla recinzione non lasciano dubbi: "Attenzione, area deposito temporaneo rifiuti pericolosi", seguito da un codice numerico e dalla traduzione, "materiale da costruzione contenenti amianto". L’area in questione è quella dove fino a poche settimane fa sorgeva il silos dell’Alfa Romeo di Arese. Un gigantesco manufatto in cemento armato di cinque piani dove venivano stoccate le vetture prodotte nello stabilimento. Anche questo pezzo della fabbrica automobilistica ora non c’è più, è stato completamente raso al suolo. Oggi ci sono cumuli di macerie edili e qualche ruspa ancora al lavoro per completare la demolizione. Ga giorni sulla recinzione sono apparsi i cartelli. Molti cittadini li hanno visti e fotografati come la lettrice che ci scrive da Passirana di Rho: "Viviamo al confine con un deposito di materiale pericoloso e nessuno ci avverte. Ma possiamo stare sicuri o dobbiamo girare con la mascherina per non respirare le fibre d’amianto? E soprattutto cosa significa temporaneo, pochi giorni, mesi o anni?", si legge nella mail inviata in redazione. Il silos, come i capannoni industriali dove si producevano le auto, furono realizzati negli anni Settanta quando si usavano lastre di eternit per le coperture.

Fin qui nulla la storia è nota. Come mai l’eternit non è stato correttamente smaltito prima della demolizione del silos e ora si trova lì, a terra, in quei cumuli di cemento? Di fronte a quei cartelli le preoccupazioni della lettrice sono legittime. Meno facile è stato stabilire chi ci doveva dare le risposte, infatti prima è stato necessario capire su quale Comune sorge quella porzione di Alfa Romeo. Su quello di Rho c’è solo lo storico Museo, su Arese e Garbagnate Milanese l’area dove una volta c’erano capannoni, del centro direzionale, quella del silos è di Lainate, come la pista di collaudo riqualificata e pronta per la «second life» che si trova a poche centinaia di metri. "Mi avete colto impreparato", ammette il sindaco lainatese, Alberto Landonio guardando le foto. Non perde tempo e si attiva per avere informazioni e risposte: "Stiamo verificando con la proprietà dell’area di che cosa si tratta. Per la demolizione del silos è stata presentata una corposa documentazione, c’era una procedura da seguire che è stata rispettata - dichiara - una parte dell’eternit era stato rimosso e smaltito tempo fa quando venne deciso che il silos era da abbattere. Ora sono in attesa di risposte, ma non ci risultano situazioni di emergenza o di pericolo per la salute dei cittadini".

roberta.rampini@ilgiorno.net