Garbagnate, promoter uccisa: nuova perizia per Clericò

Si continua a scavare nella mente del 65enne

Vito Clericò

Vito Clericò

Garbagnate Milanese (Milano), 11 marzo 2018 - Nuova perizia psichiatrica per Vito Clericò, il pensionato di 65 anni di Garbagnate Milanese, in carcere dall’11 settembre scorso per l’omicidio e l’occultamento del cadavere di Marilena Re, la promoter 58enne di Castellanza. Il perito nominato dal gip del Tribunale di Busto Arsizio, la dottoressa Maria Teresa Ferla dell’Unità Operativa di psichiatria di Garbagnate, andrà in carcere per incontrare Clericò il 20 marzo.

Il consulente della Procura dovrà valutare se le attuali condizioni di salute di Clericò sono compatibili con lo stato di detenzione o se, come suggerito dallo psicologo di parte Alessandro Meluzzi, è necessario il trasferimento in un centro medico collegato al ministero della Giustizia, come potrebbe essere l’ospedale San Paolo di Milano. Era stato lo stesso Meluzzi a suggerire una perizia per accertare sia la capacità d’intendere e volere sia quella di stare in giudizio. Nella sua relazione consegnata agli avvocati Daniela D’Emilio e Franco Rovetto parlava di "personalità molto disturbata", il consulente di parte evidenziava anche il grave deperimento dell’uomo, che nel periodo di detenzione ha perso 13 chili. In questi mesi Clericò ha fornito otto versioni diverse di quanto avvenne il 30 luglio quando uccise, decapitò e poi seppellì nel proprio orto di via Volta la promoter, ex vicina di casa, alla quale doveva restituire 80.000 euro. Intanto la Procura ha respinto l’ennesima richiesta di dissequestro della villa di Clericò e della moglie Alba De Rosa, indagata a piede libero per sequestro di persona.

"Non riusciamo a capire le ragioni, sono già stati fatti molti rilievi. Stiamo valutando se fare ricorso alla Corte d’Appello contro questo diniego - dichiara l’avvocato D’Emilio -, la mia assistita Alba De Rosa desidera tornare a casa e riprendere il cane Boss che da mesi è ospite in un canile. Attendiamo anche la relazione sui coltelli e le asce sequestrate nel corso dell’ultimo sopralluogo".