Febbre del Nilo, dimesso il 54enne di Rho

Resta in prognosi riservata inevece il 74enne di Pregnana

Febbre del Nilo

Febbre del Nilo

Rho (Milano), 30 agosto 2018 - Due buone notizie. È stato dimesso martedì dai medici del Nuovo ospedale delle Apuane a Marina di Massa il rhodense in vacanza in Toscana. Ricoverato il 9 agosto, l’uomo di 54 anni aveva contratto la febbre del Nilo. Sono in lieve miglioramento anche le condizioni dell’80enne di Inveruno ricoverato venerdì sera all’ospedale di Legnano nel reparto Malattie infettive, dove si trova dal 20 agosto anche il 74enne di Pregnana Milanese che, invece, è sempre in prognosi riservata. Per entrambi i casi si parla di un «quadro clinico neuroinvasivo».

Nelle scorse ore il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, a seguito del recente incremento dei casi di malattie virali trasmesse da zanzare e in particolare dei casi di West Nile Virus, aveva chiesto ai Comuni più efficaci «azioni di contenimento delle zanzare». Al seguito l’assessore al Welfare della Regione Giulio Gallera aveva inviato una comunicazione a tutte le Aziende di tutela della salute (Ats) «affinché verifichino in maniera puntuale le azioni messe in campo dai Comuni per quanto riguarda le azioni di contenimento delle zanzare».

I Comuni si attivano. A Settimo Milanese per limitare la presenza delle zanzare l’amministrazione – che sta attuando, da inizio aprile, interventi periodici di disinfestazione con prodotti non nocivi per le persone, gli animali e gli insetti non coinvolti (come le api) – ha messo in campo nuove date per il trattamento. «L’ultima attività ordinaria è stata effettuata il 9 agosto, proseguirà per tutto settembre e, se le temperature si manterranno miti, anche in ottobre. A seguito del caso di West Nile Virus verificatosi a Pregnana Milanese verrà effettuato un ulteriore intervento di disinfestazione. Si confida che anche i cittadini adottino comportamenti virtuosi per ridurre la riproduzione degli insetti», si legge sul sito istituzionale. L’ultimo trattamento è stato attuato nella notte tra martedì e mercoledì. Da ieri anche la provincia di Como si aggiunge alle zone a rischio nel bollettino diffuso dal Centro nazionale del sangue.