Rho, il baby deejay Federico: "La consolle? Un gioco da ragazzi"

Il 14enne è il più giovane dj d’Italia: dai video amatoriali sul web ai festival in giro per il mondo. E ora ha pubblicato il suo primo libro

Federico in consolle

Federico in consolle

Rho (Milano), 10 marzo 2019 - La sua passione per la musica nasce da quella per i treni, "quando ero piccolo passavo le ore in stazione a vedere i convogli con mio nonno, poi cercavo i video perché volevo sapere tutto. Una volta mi è capitato il filmato di un treno che aveva nella cabina una consolle". È stato un colpo di fulmine e l’inizio di una storia d’amore con mixer e consolle. Oggi Federico Gardenghi ha 14 anni, vive a Rho, frequenta il liceo scientifico Moreschi di Milano, ed è il più giovane dj italiano. Ha suonato nei più importanti festival di musica techno in ben 17 Paesi, dall’Olanda alla Tunisia, davanti a milioni di persone.

Quando hai fatto la tua prima serata musicale?

"Ho iniziato a stressare i miei genitori perché volevo una consolle quando avevo 4 anni, nel frattempo guardavo i video tutorial in inglese di Armin Van Buuren e Carl Cox, non capivo i testi, ma guardavo ed ero affascinato dai movimenti delle mani dei dj. La mia prima serata è stata a capodanno 2012, ero in montagna con la mia famiglia, avevo un lettore Pioneer Cdj-2000, ho fatto un video e l’ho pubblicato su Facebook. Ha avuto 2 milioni di visualizzazioni".

E dopo cosa è successo?

"Un organizzatore di eventi di Catania lo ha visto e ha contattato mio padre per fare degli eventi pomeridiani di musica tecnho in spiaggia. Poi mi hanno proposto il primo festival, ero molto emozionato, in platea c’erano centinaia di persone. Accanto avevo mio papà, è lui che ancora oggi decide a quali eventi posso partecipare e mi accompagna".

Ti consideri un vip o un ragazzo come tutti gli altri?

"Faccio una vita uguale ai miei coetanei, prima di tutto c’è la scuola. Se ho delle insufficienze i miei genitori mi dicono che prima devo recuperare, altrimenti niente evento. Mi piace il tennis e adoro sciare. Inizialmente i miei compagni di classe mi isolavano, adesso invece no perché hanno capito quanto impegno c’è dietro la mia musica".

Fai anche eventi serali, come è possibile per un 14enne?

"Ho fatto serate in molti locali in cui c’è la scritta di divieto ai minori di 18 anni, ma sempre con il coprifuoco a mezzanotte. Quando sono serate lontane da casa, parto il venerdì sera e rientro sempre la domenica mattina per studiare".

Come scegli le canzoni?

"Parto da una traccia che suona bene, potente e che possa emozionare la gente e poi aggiungo nuovi brani".

Hai oltre 270mila fan su Facebook e 49.700 follower su Instagram, che rapporto hai con loro?

"Mi piace pubblicare quello che faccio, fare le dirette e se mi scrivono cerco di rispondere".

Poche settimane fa hai pubblicato anche un libro, “Abbi Fede”, di chi è stata l’idea e cosa racconti?

"I miei video musicali sono un contenuto, sentivo il bisogno di fare anche qualcosa di cartaceo. Quando mi ha contattato la Mondadori per propormi l’idea, inizialmente pensavo fosse uno scherzo. È un libro che racconta la mia storia, è un libro per i ragazzi ma lo devono leggere anche i genitori perché parlo di molti temi giovanili e magari possono trovare qualche consiglio".