Lettera aperta di padre Egidio Zoia: "La pandemia sia occasione di miglioramento"

Il sacerdote: "Alla fine di questa crisi l’uomo avrà imparato ad aver cura dell’ambiente?"

Padre Egidio Zoia

Padre Egidio Zoia

Bollate (Milano), 17 agosto 2020 - "Sono soltanto io a essere in crisi, o lo siamo tutti?". A dirlo nei giorni della ripresa dei contagi da Coronavirus è padre Egidio Zoia, parroco ed esorcista, responsabile della chiesetta di San Guglielmo, nel borgo storico di Castellazzo di Bollate. Ultraottantenne, betharramita, il volto solcato dal tempo, padre Egidio è fra i sacerdoti dell’hinterland di Milano che nei giorni più bui della grave crisi sanitaria aderiva all’iniziativa dell’arcivescovo di Milano “Pronto, c’è un angelo?“: al telefono offriva dialogo e sostegno spirituale a chi ne avesse bisogno. 

Davanti all’aumento dei casi positivi anche in Italia, il sacerdote scrive una lettera aperta dal titolo: "Alla fine della pandemia l’uomo avrà imparato qualcosa?", riflessione sul particolare tempo che stiamo vivendo. Padre Egidio usa parole semplici per descrivere la recessione "come deterioramento di ciò che esiste, ma anche come occasione di miglioramento. Non si tratta di buttare ciò che c’è o rinnegare ciò che c’era, ma rimettere in discussione l’uno e l’altro, tenere il buono ed eliminare il non-buono, riprendere il tutto e rimescolarlo. Per poter fare questa operazione, è necessario darsi un fine al cambiamento e non cambiare tanto per cambiare. La pandemia ha messo profondamente in discussione il nostro modo di vivere e, mi auguro, anche il nostro modo di pensare". 

Il sacerdote volge lo sguardo al futuro e pone molti temi ai lettori. "Le cause del diffondersi del virus forse non si scopriranno mai, il rimedio arriverà, speriamo molto presto, e poi? L’uomo sarà convinto della necessità di cambiare i suoi rapporti con l’altro, il modo di servirsi delle cose? Avrà imparato che bisogna rispettare l’universo, aver cura dell’ambiente?". Poi conclude: "È necessario allora ripartire con spirito nuovo e idee giuste, ripartire verso ideali concreti e condivisi". Le parole della lettera, pubblicata sul sito della congregazione del sacro cuore di Gesù di Bétharram, stanno viaggiando anche sui social e sono un invito al cambiamento, "ricordando che l’esito di questa ripartenza", dipende da ciascuno di noi.