Coronavirus, la sartoria di Pogliano si riconverte e crea mascherine

La bella storia di generosità di Luigi Luciano e della moglie, che hanno già donato 1.300 pezzi riutilizzabili alla Protezione civile

Luigi Luciano e la moglie Livia dal 21 marzo hanno riconvertito la produzione

Luigi Luciano e la moglie Livia dal 21 marzo hanno riconvertito la produzione

Pogliano Milanese (Milano), 9 aprile 2020 - Dagli abiti su misura alle mascherine in tessuto di cotone riutilizzabili. Luigi Luciano e la moglie Livia hanno convertito la loro produzione e dallo scorso 21 marzo hanno prodotto 1.300 mascherine che sono state donate ai cittadini tramite la Protezione Civile di Pregnana. Nessun business ma una storia di straordinaria generosità in una fase in cui le mascherine sono fondamentali ma introvabili. Succede a Pogliano nella Sartoria Luciano. I due titolari hanno messo a disposizione gli scampoli di tessuto in cotone e la loro esperienza. Il resto è arrivato da solo.

"Facciamo questo lavoro dal 1992 prima avevano una sartoria a Milano, da due anni ci siamo trasferiti a Pogliano, dove abitiamo, quando è iniziata l’emergenza sanitaria abbiamo chiuso al pubblico la sartoria, completato gli ultimi abiti su misura e poi non avendo nuovi ordini ci siamo trovati senza lavoro - racconta Livia - l’idea di produrre mascherine è venuta a mia figlia, navigando in internet ha letto che c’erano tante aziende e sartorie che avevano deciso di produrre le mascherine. Così ha contattato la Protezione Civile di Pregnana per capire se anche sul nostro territorio c’era la necessità di mascherine".

Ricevuta la conferma, Luigi e Livia, hanno realizzato i primi dieci campioni di mascherine, le hanno consegnate alla Protezione Civile e qualche giorno dopo è arrivata’autorizzazione a produrre. "Purtroppo i tessuti in cotone che avevamo in sartoria sono finiti e così abbiamo lanciato un appello tra le nostre conoscenze e in pochi giorni abbiamo ricevuto lenzuola, tovaglie, scampoli di cotone da amici, conoscenti e parenti", continua.

Le mascherine sono realizzate a mano, una per una: Livia sovrappone due strati di tessuto, li sistema in modo da formare tre pieghe centrali, poi li passa al marito Luigi che, con l’aiuto della macchina taglia cuce, unisce i bordi e rifinisce la mascherina. Su due lati poi vengono cuciti elastici o semplici fettucce per sostenere alle orecchie la mascherina che naso e bocca.

Le prime 1.300 mascherine sono state consegnate lunedì ai volontari che le hanno imbustate, una ad una, allegando un cartellino con le indicazioni per il lavaggio igienizzante con acqua calda e candeggina. Poi sono state distribuite negli esercizi commerciali di Vanzago, Pogliano e Pregnana e qui i cittadini possono ritirare gratis la mascherina. Ora però il materiale donato dai cittadini sta finendo. Se qualcuno volesse donare altro tessuto può contattare Luigi e Livia sulla pagina Facebook "Sartoria Luciano".