Cornaredo, scritta infamante contro i maestri di arti marziali. Ipotesi vendetta

Su un muro a caratteri cubitali l’accusa ai danni dei maestri dell’associazione sportiva Dojo Yohkon. Già sporta la denuncia

La denuncia ai carabinieri (foto di repertorio)

La denuncia ai carabinieri (foto di repertorio)

Cornaredo (Milano), 11 marzo 2020 - «I nostri maestri sono allarmati per questo grave episodio. Si tratta di un caso di diffamazione e quindi abbiamo provveduto a presentare denuncia ai carabinieri. Sono certo che l’autore verrà identificato". È il commento di Luca Roma, direttore tecnico e maestro di arti marziali dell’associazione sportiva Dojo Yohkon di Cornaredo. Nei giorni scorsi su un muro nelle vicinanze del Canale Scolmatore è stata realizzata una scritta a caratteri cubitali con il nome di due insegnanti di arti marziali e un’accusa molto grave, "maestri pedofili".

Non è la prima volta che qualche genitore arrabbiato se la prende con la società sportiva, "in occasione delle prove del saggio di Natale, rigorosamente a porte chiuse, abbiamo dovuto chiamare i carabinieri perché una mamma pretendeva di entrare nel palazzetto dello sport e ha insultato i nostri insegnanti. Quando si è tranquillizzata ci ha spiegato che voleva semplicemente dire di non mettere suo figlio in coppia con un amico perché avevano litigato a scuola", spiega il direttore tecnico.

Questa volta il genitore che ha fatto la scritta ha esagerato e l’associazione sportiva non ha esitato a raccontare ai carabinieri un episodio che potrebbe essere collegato a quella scritta offensiva: "Abbiamo espulso un atleta perché la famiglia non pagava la quota d’iscrizione da tre anni – spiega Roma – I genitori non l’hanno presa molto bene e sono andati via minacciando vendetta". La scritta è stata segnalata anche al Comune che provvederà a cancellarla. Intanto in questi giorni di sospensione delle attività sportive la Dojo Yohkon ha incontrato gli insegnanti per tranquillizzarli: "Quando cerchi di fare rispettare le regole, può succedere anche questo, ma dovevano prendersela con me non con i due maestri". Le regole di cui parla il direttore sono quelle comuni a tutte le società sportive: pagare la quota, rispettare i compagni, portare un certificato medico, partecipare civilmente alle lezioni.

«Ogni tanto ci capita a malincuore di dover allontanare qualcuno. In questi anni di insegnamento, di attacchi e vendette ne abbiamo ricevuti molti. Tanti però sono stati anche denunciati e in qualche caso condannati". Le indagini sulla scritta sono affidate ai carabinieri, l’associazione sportiva non si fermerà neppure questa volta: "Personalmente posso dire che siamo sicuri del lavoro che facciamo e dell’impegno che ci mettiamo, abbiamo quasi 200 soci che si allenano e fanno gare con noi".