Cornaredo, rapine e bella vita: condannati

Fan di Gomorra, prima dei colpi ascoltavano musica neomelodica

Rapina con sparatoria in via Magenta

Rapina con sparatoria in via Magenta

Cornaredo (Milano), 10 marzo 2018 - Con il volto coperto da maschere in lattice, armi in pugno e giubbotti antiproiettile sotto gli abiti, prendevano d’assalto istituti di credito e negozi di Milano e hinterland. Uno dei raid, a Cornaredo nel novembre 2015, ha rischiato di finire in tragedia. Il presunto capo della banda, Jari Viotti, sparò sei colpi di pistola contro i carabinieri ferendo al fianco uno dei militari che avevano intimato l’alt. In una conversazione telefonica, intercettata dagli investigatori, si vantava del gesto con un complice: «Sei botti gli ho tirato, eh!». Ieri i tre componenti della “banda delle maschere”, arrestati dai carabinieri nel giugno scorso e processati con rito abbreviato, sono stati condannati dal gup di Milano Alfonsa Ferraro. Vent’anni di carcere, già scontati di un terzo per il rito alternativo, per Jari Viotti, accusato di tentato omicidio per aver ferito il carabiniere e di 25 rapine. Il fratello, Claudio Viotti, è stato condannato a 3 anni e due mesi, mentre il complice Davide Graziano a 10 anni e 8 mesi. Dovranno anche risarcire il carabiniere, parte civile.

Residenti a Quarto Oggiaro, i tre erano affascinati dalla serie televisiva Gomorra. Prima dei colpi si caricavano ascoltando musica neomelodica napoletana, pur non avendo origine partenopea, rubavano moto di grossa cilindrata da usare per la fuga. Le rapine hanno fruttato un bottino di circa 200mila euro. Soldi spesi per fare la bella vita: maxi-puntate al casinò di Campione, acquisti di auto e partite di droga da rivendere. Uno di loro aveva anche condiviso sui social una foto con la pistola in pugno, pubblicava video su YouTube in cui celebrava la vita da criminale.

Le indagini coordinate dal pm Luzi e dal collega Andrea Fraioli hanno portato all’arresto, nel 2015, di Jari Viotti e Graziano: furono trovati in possesso, nascosti in un box, di 900 grammi di cocaina e 800 grammi di marijuana, di due pistole e un fucile calibro 12 con canne mozzate. Per questa vicenda sono già stati condannati a 7 anni. Claudio Viotti all’epoca era già in carcere per reati di droga. L’anno scorso furono destinatari di una nuova ordinanza di custodia cautelare dopo essere stati individuati, a vario titolo, come i responsabili della serie di rapine. Ieri le condanne. I difensori presenteranno ricorso in appello.