Appello del Consiglio di Cornaredo: "Liberate Cristian, recluso in Africa"

Tutti uniti sul concittadino, il sindaco scriverà a Amnesty e Mattarella

Il padre Carmine, la madre Doina, la compagna Alessandra e il sindaco Yuri Santagostino

Il padre Carmine, la madre Doina, la compagna Alessandra e il sindaco Yuri Santagostino

Cornaredo (Milano), 23 giugno 2016 - «Aiutateci a portare a casa Cristian». E’ l’appello di Doina Coman, mamma di Cristian Provvisionato, 42 anni, dipendente di una società di intelligence, trattenuto in Mauritania da dieci mesi con l’accusa di truffa informatica ai danni del Paese. Con un nodo alla gola e gli occhi ludici la mamma di Cristian ha rivolto l’appello ai consiglieri comunali di Cornaredo: «Non mi do pace, voglio sapere cosa e chi c’è dietro a questa storia, ma prima di tutto voglio che Cristian torni in Italia per riabbracciarlo».

Invitati dal sindaco Yuri Santagostino, martedì sera in aula consigliare, mamma Doina, papà Carmine e la fidanzata di Cristian, Alessandra Gullo, hanno raccontato i dieci mesi di detenzione nel Paese africano. «Cristian è partito il 16 agosto 2015 per partecipare ad un meeting, all’arrivo a Nouakchott, capitale della Mauritania, le autorità locali dopo avergli rilasciato il visto, hanno trattenuto il suo passaporto. Poi è stato arrestato il 1° settembre». Molte le difficoltà incontrate per avere informazioni sull’accaduto: «Non abbiamo avuto contatti con lui fino a dicembre 2015, quando una nota ufficiale del Console Italiano in Marocco ci informò che era detenuto in una caserma».

Il figlio aveva accettato quel lavoro in Mauritania con entusiasmo, ricordano l’incontro con lui dello scorso 21 febbraio, «non sapeva neppure il motivo per cui lo trattenevano in quella caserma della polizia, e ha perso 30 chili». Da quel giorno solo un paio di telefonate, di pochissimi minuti: «So che Cristian ha scritto un messaggio al sindaco, dicendogli che quando torna di deve sposare - spiega la fidanzata Alessandra - non vedo l’ora. Io credo che si sia fidato delle persone sbagliate ma adesso non ci interessa la verità ma avere giustizia».

Oggi pomeriggio la mamma di Cristian sarà ricevuta a Roma dal Sottosegratario agli Esteri, Benedetto Della Vedova: «Chiederò al Ministero di intervenire per riportare a casa mio figlio». In attesa di risposte dal Governo, la famiglia ha rivolto l’appello anche al Comune di Cornaredo, dove la famiglia Provvisionato vive. E il Comune ha risposto. All’ordine del giorno della seduta consigliare, infatti, c’era una mozione presentata dalla Lega Nord e da Forza Italia che, dopo il racconto dei famigliari e una discussione tra forze politiche, è stata approvata all’unanimità.

Il testo impegna la giunta comunale e il sindaco a sollecitare il Governo per avere informazioni, a chiedere l’intervento di Amnesty International e aiutare la famiglia. Nelle prossime ore verrà inviata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e all’Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la politica di sicurezza, l’italiana Federica Mogherini.

«Tutto il consiglio comunale, lontano da logiche di appartenenza politica si è stretto intorno alla famiglia di Cristian Provvisionato, un esempio bello di comunità solidale», commenta il primo cittadino all’indomani dell’approvazione della mozione.