Cornaredo, bandiera bianca sul centro sportivo

Rimasta senza soldi, l’associazione dilettantisca che gestisce l’impianto di Cornaredo decide di non riaprire

L’inaugurazione del centro sportivo appare ora un lontano ricordo

L’inaugurazione del centro sportivo appare ora un lontano ricordo

Cornaredo (Milano), 29 maggio 2020 - «Il centro sportivo si arrende e va in lockdown". Siamo a Cornaredo, il post è stato pubblicato sui social dall’associazione sportiva di arti marziali Dojo Yohkon che da quattro anni gestisce la struttura comunale Pertini di via Dello Sport. La chiusura di tre mesi, gli incassi azzerati e le spese invariate hanno svuotato le casse, "noi siamo un’associazione no profit, ogni anno chiudiamo il bilancio alla pari o in perdita, ma ora abbiamo finito i soldi, non abbiamo più nemmeno un euro", commenta Luca Roma, maestro di arti marziali e direttore tecnico dell’associazione.

Le misure restrittive imposte per la riapertura dei centri sportivi e il crollo delle richieste da parte delle altre associazioni di utilizzare gli spazi del centro non consentono al momento di riaprire la struttura, "nonostante la forza e l’energia che abbiamo messo per arrivare fino a qui non ce la facciamo a riaprire la struttura da un punto di vista economico - aggiunge Roma - abbiamo preso questa decisione nonostante la voglia e l’entusiasmo di riaprire un’eccellenza del nostro territorio. Vedremo cosa succederà nei prossimi mesi e intanto abbiamo chiesto al Comune di aiutarci, ma sicuramente a settembre dovremo sederci ad un tavolo e decidere insieme come ripartire".

Il centro sportivo Pertini, che è il punto di riferimento di moltissime società sportive cornaredesi, ha chiuso i battenti il 22 febbraio, senza corsi, senza utenti, senza eventi, in questi tre mesi per l’associazione Dojo Yohkon non ci sono stati incassi, "però abbiamo avuto le spese fisse delle utenze, della manutenzione e di alcuni dipendenti - aggiunge Roma -. Il 26 febbraio abbiamo scritto una lettera al Comune per chiedere l’abbattimento del canone annuo del 2020, una riduzione di quello del 2021, ma per il momento abbiamo ricevuto solo promesse. Inoltre i regolamenti per la riapertura sono molto rigidi, non siamo in grado di garantire il rispetto delle misure indicate, dovremmo fare interventi di sanificazione, reclutare il personale per controllare accessi e distanziamenti, spese che si aggiungono a quelle assicurative e ad altre ancora. Inoltre per molte attività amatoriali non è ancora certa la data di ripresa. Con tutte queste incertezze e senza soldi è impossibile. Quindi ora non si apre e se il Comune non ci aiuta non potremo andare avanti da soli". Il sindaco Yuri Santagostino replica, "con una delibera di giunta abbiamo approvato uno sconto di 17.000 euro sul canone annuo e anche il centro sportivo ha l’agevolazione sulla Tari, se ci fossero dei costi aggiuntivi o altri problemi, siamo pronti a discutere con il gestore".