Cesate, profugo restituisce portafogli a un pensionato: "Quei soldi non erano miei"

Idrissa, fuggito dal Mali a causa della guerra, ha trovato in strada un borsello con 1.325 euro. Così è andato a portarlo ai carabinieri

Il 23enne Idrissa

Il 23enne Idrissa

Cesate (Milano), 11 aprile 2019 - "Non lo potevo tenere, quei soldi non erano miei, chi li aveva persi ne aveva bisogno". Ventitré anni, nativo del Mali, richiedente asilo politico, Idrissa ha trovato in strada un portafogli contenente 1.325 euro e lo ha consegnato ai carabinieri. È successo a Cesate, hinterland milanese, dove il giovane vive in una comunità d’accoglienza insieme ad altri profughi suoi connazionali e del Gambia nell’ambito di un progetto gestito dalla Onlus Integra. Il portafogli che conteneva oltre al denaro tutti i documenti, appartiene ad un pensionato di 71 anni che lo aveva perso per strada ed era disperato.

Quando si è recato in caserma per denunciare lo smarrimento, mentre i militari scrivevano la denuncia è arrivato Idrissa a consegnare il portafogli. Felice e commosso per quel gesto, il pensionato ha regalato al giovane 100 euro. "Ero andato a fare la spesa al mercato quando ho visto per terra il portafogli, l’ho raccolto e ho aspettato qualche minuto per vedere se la persona che lo aveva perso ritornava – racconta il giovane maliano –. Poi sono andato a casa a fare colazione, dopo un poco sono tornato nel posto dove lo avevo trovato, ma non c’era nessuno e così ho deciso di portarlo ai carabinieri".

In caserma il lieto incontro con il pensionato, la stretta di mano e la ricompensa. "Era giusto così", dice convinto Idrissa, che non si aspettava tanta notorietà per un gesto, a suo dire, scontato. Fuggito dal Mali per colpa della guerra, arrivato in Italia su un barcone, da poco più di un anno vive a Cesate e frequenta una scuola per imparare l’italiano: "Qui mi trovo bene e vorrei restare per sempre in Italia perché nel mio Paese non ho più nessuno che mi aspetta". Una bella storia di integrazione e onestà, come la definisce il sindaco Giancarla Marchesi, che aggiunge: "Sono felice che sia successo a Cesate, vuol dire che abbiamo lavorato bene sull’integrazione e che anche noi, poveri e piccoli sindaci, siamo riusciti a fare qualcosa di bello".