Cesate: la musica, le urla e poi i calci. "Aggrediti dai ragazzi della piazza"

Notte di follia post lockdown, una coppia è scesa in strada per chiedere ai giovani di abbassare i toni. Ma la risposta è stata violenta

Patrizia Grassia è stata aggredita insieme al marito

Patrizia Grassia è stata aggredita insieme al marito

Cesate (Milano), 3 giugno 2020 - La lite per schiamazzi finisce a botte: vittima una coppia di cesatesi esasperata dalla movida sotto casa. La discussione nata per il tono di voce troppo alto, la musica assordante, le sgommate delle auto, è degenerata. Patrizia Grassia, 46 anni, scesa in piazza a lamentarsi di quella folla, si è presa un calcio in pancia da una ragazzina, mentre il marito nel tentativo di difenderla è stato buttato a terra.

È la cronaca del secondo sabato sera dopo il lockdown a Cesate. Piazza della Pace riempita come non mai: almeno 200 i giovani assembrati "di ogni età, anche minorenni, la gran parte di Cesate", senza mascherina, non curanti delle distanze anti-contagio e "la musica a palla". "Vivo qui dal 2014 e la situazione è sempre la stessa, come l’altra sera però non si era mai visto. Ho una figlia di 14 anni. Le bestemmie da sei anni le fanno da colonna sonora tutte le notti. In piazza si ubriacano, cantano, ballano, urlano, accendono le radio delle auto a tutto volume. Qui vivono anziani, bambini, gente che si alza alle 5 per andare a lavorare e non si può dormire perché sembra di essere a fianco di una discoteca. Questi ragazzi, se ti lamenti, si arrogano il diritto di essere violenti nel linguaggio e nei modi", commenta Patrizia, che stanca di quelle parolacce a non finire, della baldoria che rende impossibile il riposo, sabato sera è scesa in piazza per chiedere che la smettessero.

Non era la prima volta che usciva di notte dalle palazzine a lamentarsi, ma l’altra sera la discussione è finita in una lite e lei si è ritrovata con un calcio assestato in pancia, mentre il marito è stato colpito alle costole. Il tutto non è degenerato grazie all’arrivo di quattro pattuglie dei carabinieri di Rho, allertati dai vicini. Molti dei presenti sono già stati individuati e Patrizia lunedì pomeriggio ha depositato la sua denuncia. Dal canto loro i ragazzi raccontano di essere stati aggrediti a loro volta. I carabinieri stanno procedendo agli accertamenti del caso per identificare tutti i presenti e appurare le responsabilità dei fatti. "Voglio rivolgermi ai genitori dei ragazzi che tutte le sere fanno uscire di casa i loro figli e non si preoccupano di capire dove vanno, cosa fanno e come si comportano – lo sfogo di Patrizia -. Ragazzi minorenni che rispondono senza educazione, bestemmiandoti in faccia senza alcun rispetto. Bene cari genitori, io non sarei molto fiera di avere figli che fuori di casa si comportano così". Insieme a lei ci sono gli molti altri residenti determinati a trovare una soluzione: "Ogni sera si provvederà, caso dopo caso, a chiamare nuovamente i carabinieri. La speranza? Che prima o poi si capisca che qui non si nega a nessuno di vivere una sana gioventù. Ma bisogna rispettare un luogo abitato e la vita di tutti".