Cesate, modello d’integrazione a rischio

La onlus che vinse il bando lascia: migranti verso il trasloco a Milano

Pochi giorni fa Idrissa ha restituito un borsello con 1.320 euro

Pochi giorni fa Idrissa ha restituito un borsello con 1.320 euro

Cesate (Milano), 21 aprile 2019 - La onlus che tre anni fa aveva vinto il bando sembrerebbe uscire di scena, una eventualità che insieme alle disposizioni del Decreto Salvini rischia di smantellare il modello di integrazione dei migranti che Cesate ha saputo costruire. Il 2 gennaio 2016, fra le prime realtà del Nord Milano, il Comune aveva accolto 24 rifugiati.

La coesione con la cittadinanza era stata immediata grazie anche alla collaborazione delle varie associazioni: nel giro di alcuni mesi i ragazzi arrivati da lontano diventano parte della comunità, con risultati riconosciuti ovunque. Non sono comunque mancate le difficoltà: la diffidenza di alcuni cittadini da combattere, la presenza di educatori a singhiozzo, la spesa da fare anche con poche o zero risorse. Non sono mancati nemmeno i momenti di riscatto in una città che ha non voltato le spalle a nessuno, andando oltre le sovvenzioni, i 35 euro della diaria o le differenze culturali. Gli ultimi risultati della buona convivenza sono arrivati proprio in questi giorni. Un esempio è il portafogli restituito da Idrissa, 23enne richiedente asilo arrivato del Mali, che dopo essersi imbattuto in un borsello con 1.325 euro ha deciso di portarlo ai carabinieri. Da raccontare c’è anche il progetto nato nella biblioteca comunale di via Piave, che ha portato “L’opera in piazza”: nell’edizione 2016 sul palco insieme agli attori professionisti erano saliti anche 11 profughi africani di stanza a Cesate. I ragazzi si sono messi al lavoro anche all’Orto sociale: l’idea partita dall’estro di Luca Fiorelli, studente di agraria, che aveva deciso di rendere fertile e aperta a tutta la cittadinanza una zolla urbana inutilizzata dietro al campo sportivo di via Dante.

Il progetto è diventato realtà con l’arrivo di Angelo Sofo e grazie anche alle fatiche dei migranti. Senza dimenticare i corsi d’italiano proposti dalle associazioni. Dal canto suo l’amministrazione comunale si è fatta affiancare nella cura del verde cittadino e per la manutenzione di alcuni spazi, del cimitero e "anche gli spogliatoi del centro sportivo sono più puliti dopo l’arrivo dei migranti in città", i commenti che circolano fra i cesatesi. Capitolo integrazione concluso, esperienza finita? Il 26 e il 30 i richiedenti asilo verranno trasferiti alla ex caserma Corelli di Milano, effetto del decreto su sicurezza e immigrazione voluto da Matteo Salvini. Alcuni di loro hanno invece già ottenuto il permesso di soggiorno e ora sono alla ricerca di una sistemazione. Mentre Integra onlus, che aveva vinto il bando tre anni fa, a questo giro, sembrerebbe uscire di scena.