Arese, in coda nel Paradiso dello shopping: il patron Brunelli si gode il successo

Svincoli autostradali chiusi già in mattinata per l’assalto a "Il Centro" di MONICA GUERCI

Marco Brunelli (Finiper)

Marco Brunelli (Finiper)

Arese, 18 aprile 2016 - Sarà ricordato fra gli eventi dell’anno. Il 14 aprile ha aperto al pubblico "Il Centro" di Arese, lo shopping mall più grande d’Italia e fra i più imponenti d’Europa, sorto a pochi minuti da Milano. Code chilometriche e traffico da esodo estivo sulle autostrade per raggiungere il paradiso dello shopping, realizzato sui 2 milioni di metri quadri dove un tempo c’era lo stabilimento dell’Alfa Romeo di Arese.

Qui ha deciso di fare il suo debutto in Italia Primark, colosso irlandese della moda low cost. Qui ha aperto i battenti il primo Lego Store certificato del Paese ed è sbarcato il pollo fritto di Kfc. C’è un polo del lusso con Prada, Guess e Calvin Klein, mille metri quadrati ancora vuoti sono da tutti chiamati «lo spazio Apple». Ci sono più di 200 negozi, 25 ristoranti, oltre ai 9000mila metri quadrati dell’Ipermercato a insegna Iper che, oltre alle scatolette della grande distribuzione, propone prodotti a chilometro zero, tanto che l’insalata se la produce in serre dedicate realizzate lì a fianco. Filano le mozzarelle davanti ai clienti, spillano la birra prodotta in casa, infornano il pane al momento e hanno assoldato degli urlatori che al banco del pesce fresco strillano le offerte di giornata.

Successo garantito. Fare la spesa è come assistere a uno spettacolo di folklore. I numeri dei primi giorni danno conferme: 65mila presenze il giorno del debutto, giovedì scorso. Sabato le presenze sono salite a 100mila mentre il dato della domenica appena trascorsa non è noto al momento di andare in stampa, ma la dice lunga il fatto che i vicini svincoli autostradali siano stati chiusi a metà mattina per il gran numero di auto dirette ad Arese. La stessa cosa era successa sabato ma solo nel pomeriggio verso 17. Un effetto tsunami per la viabilità dei paesi intorno che hanno subito un aumento di traffico a dir poco apocalittico. L’altra faccia della medaglia? Duemila nuovi posti di lavoro. Shopping, corso di guida sicura nell’ex pista prove dell’Alfa riqualificata, sport e check up: qui si può fare di tutto in un unico luogo. Un centro commerciale che poco ha a che fare con qualsiasi altro centro in Italia. Bisogna aver visitato altri paesi o Expo per poter ricordare qualcosa di simile. Luce naturale, tanto legno, piazze interne con volte che raggiungono i 72 metri: l’aria non manca nemmeno quando lo spazio si riempie di folla. Il progetto porta la firma di architetti di fama internazionale come Davide Paoda e Michele de Lucchi.

Ma l'artefice «del sogno di creare la Grande Milano del futuro su spazi dismessi» è Marco Brunelli che nel centro ha investito 350 milioni. Nel 1957 fondò Esselunga insieme con Bernardo e Guido Caprotti. Poi la svolta. Dal 1974 è a capo di Finiper, holding da 2,7 miliardi di ricavi. Riservato, geniale, fra i grandi vecchi dell’imprenditoria italiana, Brunelli, dall’alto dei suoi 88 anni, per restare giovane si nutre di bellezza: colleziona quadri nella sua villa nel cuore di Milano e vive di emozioni. Nella settimana appena conclusa, dopo aver inaugurato il centro commerciale del futuro alle porte di Milano, era fra il pubblico alla riapertura delle antiche le Serre delle Orchidee di Villa Visconti Borromeo Litta a Lainate (Milano), restaurate e restituite all’antico splendore dopo quasi mezzo secolo di oblio. Esempio unico in Italia. Un incanto.