Bollate, freddo e pioggia all'istituto Primo Levi

Il sopralluogo di Città Metropolitana rileva gelo e secchi sparsi

Studentesse tra i secchi nell'istituto di via Varalli

Studentesse tra i secchi nell'istituto di via Varalli

Bollate (Milano), 10 febbraio 2019 - Freddo e pioggia in via Varalli. Studenti e professori del Primo Levi e dell’Erasmo da Rotterdam, in occasione della visita di Città Metropolitana all’istituto, hanno portato a spasso i tecnici e le autorità in un sopralluogo fra palestre, dove non mancano i secchi sparsi per raccogliere l’acqua piovana, e aule fredde. «Siamo qui e siamo aperti all’ascolto», ha detto loro il consigliere delegato all’Edilizia scolastica Roberto Maviglia, sottolineando che pur facendo i conti con una coperta sempre troppo corta «gli interventi non mancheranno». L’occasione l’ha offerta la cerimonia informale di restituzione alla scuola della piscina, chiusa da ottobre e rimessa a nuovo in tempi record da Città Metropolitana: il Primo Levi dallo scorso anno è fra i pochi licei con indirizzo sportivo della Lombardia.

«Le segnalazioni dei ragazzi e dei professori sono state visionate e argomentate assieme con loro durante la riconsegna della rinnovata piscina e dei relativi spogliatoi del centro scolastico – confermano da Città Metropolitana – Oltre a questo, sono stati eseguiti anche altri interventi di manutenzione che da tempo, per scarsità di risorse, attendevano. Nello specifico, per la risoluzione delle infiltrazioni d’acqua sono già stati individuate le diverse zone su cui intervenire e dato l’ordine di esecuzione; tale attività prenderà il via non appena le condizioni meteorologiche lo permetteranno». È un unico grande edificio quello di via Varalli che accorpa i due istituti: Erasmo da Rotterdam al civico 24, il Primo Levi al 20, insieme racconta una storia quasi ormai trentennale. Da un lato il liceo artistico e quello delle scienze umane, l’istituto di grafica, costruzioni e l’ex geometra. Dall’altro scienze applicate, lingue straniere e l’indirizzo sportivo, chimica e amministrazione. Un popolo di più di 2mila studenti abita l’edificio grande quasi quanto un intero quartiere. Per riscaldarlo bisognerebbe fare interventi strutturali dai costi milionari che non rientrano nei piani d’intervento attuali e probabilmente non entreranno nemmeno in quelli futuri.

Nei locali vengono rilevate temperature a norma dai tecnici, ma la percezione del freddo in spazi così ampi e, particolarmente in palestra, rende gli ambienti inospitali. «In classe siamo spesso con giacche e cappotti – spiegano Chiara Zamboi e Noemi Borella dell’Erasmo – Mancano porte nei bagni, nelle aule e anche gli spogliatoi sono malridotti. La piscina sistemata è molto bella ma ora servono anche interventi a tutto il resto, sono molte le cose che in questa scuola non vanno. Ad Halloween era venuta giù talmente tanta acqua che non bastavano i secchi per raccoglierla, tutto era allagato dai corridoi alle aule».