Rho, a 8 anni salva la mamma dal marito violento

Botte dal marito, il figlio compone il 112 e lascia sentire le urla

La volante della polizia è stata inviata dalla centrale

La volante della polizia è stata inviata dalla centrale

Rho (MIlano), 28 aprile 2018 - E' stato il figlio di 8 anni a chiamare il 112 e appoggiare la cornetta del telefono sul mobile in modo che l’operatore ascoltasse quello che stava succedendo. Il papà, per l’ennesima volta, stava picchiando la mamma. Lui prima ha tentato di frapporsi tra il papà e la mamma per difendere quest’ultima ma poi, impotente, si è allontanato e ha chiesto aiuto componendo il 112. Dall’altra parte della cornetta l’operatore ha sentito le grida della donna e il pianto dei bambini, ha capito che stava accadendo qualcosa di grave, localizzato la chiamata e inviato sul posto una pattuglia. Giovedì sera, in flagranza di reato, i poliziotti del commissariato di Rho-Pero hanno arrestato un italiano di 40 anni, guardia giurata, per maltrattamenti in famiglia aggravati dalla presenza di due minori. È successo intorno alle 20 a Rho.

Alla centrale operativa è arrivata la telefonata, nessuno parlava, solo urla e pianti. Poi la telefonata è stata interrotta. L’operatore della centrale ha ricontattato il numero ma ha risposto un uomo che si è scusato dicendo che il figlio minore aveva composto il 112 per errore. Intuito che si trattava di una bugia, intercettata la telefonata, il poliziotto ha inviato una volante e nel frattempo ha provato a richiamare il numero. Dall’altra parte della cornetta ha risposto una donna impaurita, con voce tremante, che ha negato di aver bisogno di aiuto, il poliziotto ha percepito che era sotto minaccia e insistito: «Signora ha bisogno di aiuto? C’è qualcuno che la minaccia». La donna a quel punto ha risposto: «D’accordo grazie». Il segnale di pericolo è stato chiaro, intanto i poliziotti del Commissariato arrivati nell’appartamento hanno bloccato l’uomo, identificato la moglie di 35 anni e i loro figli di 8 e 4 anni. La donna lamentava dolore alla gamba e al volto e ha trovato il coraggio di raccontare cosa era successo.

Il marito rientrato a casa poco prima aveva chiesto di poter mangiare, lei aveva risposto che doveva aspettare una decina di minuti. A quel punto il 40enne infuriato ha preso una forchetta e l’ha colpita alla gamba destra, poi l’ha aggredita con calci e pugni, con offese e insulti di ogni genere. È stato a quel punto che il figlio di 8 anni ha chiamato il 112. I poliziotti hanno scoperto che le aggressioni fisiche e le minacce andavano avanti da anni ma lei non aveva mai denunciato per paura della reazione del marito e preoccupata che potesse perdere il posto di lavoro. All’uomo è stata sequestrata anche la pistola con munizioni di cui era in possesso per il lavoro che svolge. Ora il marito violento si trova nel carcere San Vittore di Milano.