Rho, il biglietto dell'autobus? Ora è anti-portoghesi

Piace e funziona il ticket comprato sul mezzo di trasporto introdotto dalla Stie. Ma ci sono altri tipi di malcostume

La lotta ai furbetti

La lotta ai furbetti

Rho (Milano), 24 aprile 2018 - Piace, nonostante la maggiorazione del biglietto di 0,80 centesimi, il “sistema inglese” adottato dalla Stie sulle linee urbane di Rho per combattere i “portoghesi”, intesi come i furbetti che viaggiano senza pagare il biglietto. Nel 2017 sulle linee urbane rhodensi sono stati venduti dal personale di bordo (autisti) 20.000 biglietti di corsa semplice. Su mezzi pubblici di Legnano, Busto Arsizio, Saronno e Rho questo sistema ha permesso alla Stie di abbattere in poco meno di cinque anni il tasso di evasione tariffaria. "Abbiamo introdotto questo sistema in via sperimentale nei primi mesi del 2013, all’inizio c’è stata un po’ di diffidenza da parte degli autisti ma poi hanno aderito praticamente tutti ed i viaggiatori hanno dimostrato di apprezzare questa opportunità anche se il biglietto costa di più", dichiara Vezio Guidobono, direttore d’esercizio di Stie, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico in molti Comuni dell’Altomilanese e del Nord-Ovest. Ma come funziona? È semplice, chi arriva alla fermata del pullman senza biglietto, non sa dove acquistarlo oppure non ha voglia di andare fino alla rivendita più vicina, lo può acquistare a bordo direttamente dall’autista pagando 2 euro anzichè 1,20 euro. Il sovrapprezzo applicato al ticket (0,80 centesimi) finisce nella busta paga dell’autista. I risultati sono soddisfacenti, nel mese di febbraio 2018 sono stati venduti 1.600 biglietti a bordo.

"Il tasso d’evasione è stato, se non completamente abbattuto, significativamente ridotto sulle linee urbane, è difficile fare i furbi e trovare scuse quando non si ha il ticket", continua Guidobono. L’altro risultato positivo è stato sullo stipendio degli autisti: "Su 170 autisti in servizio sulle nostre linee urbane hanno praticamente aderito tutti a questa strategia concordata insieme alle organizzazioni sindacali, gli autisti controllano che il passeggero sia in possesso del titolo di viaggio e se non ce l’hanno glielo vendono - aggiunge il direttore - per ogni blocchetto di biglietti venduti (25 biglietti) guadagnano 80 euro. Ci sono autisti che in media arrivano a guadagnare anche 80-100 euro in più nella busta paga".

Per un malcostume che la Stie è riuscita a combattere, ce n’è un altro che è assai più diffuso dei portoghesi. "Ci sono moltissimi utenti rhodensi che acquistano i titoli di viaggio con tariffe ridotte pur non avendone diritto - spiega Guidobono - vanno nelle rivendite autorizzate con il tesserino del figlio studente (oppure di un over 60 o di un disabile) dato dal Comune di Rho, acquistano i biglietti di corsa semplice a 0,65 euro anziché 1,20 euro. Lo scorso gennaio, per esempio, abbiamo venduto 4.600 biglietti agevolati, più di quelli a prezzo intero. Un numero eccessivo che conferma che c’è un abuso". In termini economici il danno è per le casse del Comune di Rho, che deve integrare alla Stie la quota mancante e quindi paga una parte dei ticket a migliaia di furbetti ogni mese.