Baranzate, la morte di Stefano: si indaga anche per omicidio

L’autopsia non ha chiarito il motivo del decesso del giovane, scomparso da casa e trovato con lo sterno rotto in un campo otto giorni dopo

Stefano Marinoni

Stefano Marinoni

Baranzate (Milano), 17 luglio 2019 -  Resta ancora un mistero la morte di Stefano Marinoni, il 22enne trovato senza vita nei pressi di un traliccio, in un'area verde tra Rho e Arese, in provincia di Milano, il 12 luglio scorso. Ma è cambiato in omicidio il titolo di reato ipotizzato. Si tratta di una decisione del pm che indaga sull'episodio, Mauro Clerici, dopo che l'autopsia, effettuata ieri pomeriggio, non era stata dirimente sulle cause della morte e anche a seguito delle richieste degli investigatori dell'Arma. Una variazione che, secondo quanto trapela dal riserbo totale sulle indagini, sarebbe stata deciso per permettere accertamenti altrimenti non previsti in un semplice 'Modello 45', fascicolo senza titolo nè indagati, che era stato aperto il 6 luglio, giorno della denuncia della famiglia ai carabinieri, due giorni dopo l'allontanamento del giovane.

L'autopsia ieri ha evidenziato l'assenza di segni dolosi come fendenti o colpi d'arma da fuoco (peraltro su un cadavere estremamente degradato, a tratti incompleto) ma anche l'assenza di tipiche lesioni «da precipitazione» ad arti e colonna vertebrale. L'attenzione degli inquirenti si concentra invece su una frattura dello sterno e sui prossimi accertamenti tossicologici, per i quali servirà ancora tempo.