Baranzate, genitori mobilitati: "Difendiamo la nostra materna"

La gestione passa da comunale a statale. Le famiglie vogliono chiarezza sul futuro della Sant’Arialdo

La protesta delle famiglie

La protesta delle famiglie

Baranzate (Milano), 8 giugno 2018 - Ultimi giorni di scuola, l’anno a Baranzate si chiude per una cinquantina di famiglie nell’incertezza. Proseguono le polemiche per la scuola dell’infanzia comunale Sant’Arialdo, che da settembre diventerà statale. La trasformazione crea una ferita nel quartiere di via Gorizia, la strada più multietnica d’Italia, la più inquieta e popolosa di Baranzate.

La sede resta dov’è, ma la gestione passa all’Istituto Comprensivo Rodari almeno per tutto il prossimo anno. Un documento redatto dal preside del comprensivo, che parla della chiusura del plesso al termine dell’anno scolastico 2019, ha fatto esplodere una situazione già calda. Nonostante le rassicurazioni dell’amministrazione comunale, "la scuola non chiude", le famiglie non sono tranquille. "Sono 17 anni che questa struttura offre un servizio che può essere definito tra le eccellenze dell’educazione infantile a Baranzate", dice Maja Jolovic, mamma di una bimba di 4 anni e mezzo. "È l’unico presidio pubblico rimasto in via Gorizia, credo in questa scuola", sottolinea Roberto Lomurno, il papà di una bambina che quest’anno termina la materna. "Il sindaco taglia senza pensare ai reali bisogni dei cittadini. Non siamo contro la scuola statale, siamo invece in disaccordo con la scelta di chiudere una servizio che funziona per risolvere problemi di bilancio", aggiunge Sara Cavalleri. I genitori hanno ricevuto la doccia fredda a iscrizioni già effettuate, ingoiato il boccone amaro ora il timore di tutti è la chiusura.

"I tempi scelti per metterci di fronte al fatto compiuto sono a dir poco offensivi per genitori che lavorano, che non intendono parcheggiare i figli ma occuparsi al meglio della loro educazione. Non abbiamo scelto il Sant’Arialdo per le pareti colorate. È uno dei punti di riferimento per il lavoro di integrazione sul territorio. Non è un caso che molti utenti, che pagano le rette, siano immigrati". Mercoledì l’incontro con la municipalità e le famiglie non è servito a tranquillizzare gli animi. "Porteremo le nostre ragioni davanti a tutti i baranzatesi, chiediamo chiarezza e continuità educativa per i bambini", dicono in un unico coro i genitori del Sant’Arialdo. Le rette (516 euro l’anno la tariffa più alta secondo le fasce Isee applicate) coprivano solo parzialmente il costo del servizio comunale. Il Comune risparmierà più di 200.000 euro l’anno.