Bimbo ripescato dal Villoresi, Garbagnate ora ci spera

«Non saprei dire in quale momento preciso il suo cuore abbia ripreso a battere: vorrei ricontrarlo». A parlare è uno dei volontari del vigili del fuoco che lo ha soccorso

Il luogo dove si è sfiorata la tragedia

Il luogo dove si è sfiorata la tragedia

Garbagnate (MIlano), 14 agosto 2018 - ​«Non saprei dire in quale momento preciso il suo cuore abbia ripreso a battere: vorrei ricontrarlo». A parlare è uno dei volontari del vigili del fuoco di Garbagnate, che domenica pomeriggio sono intervenuti per ripescare il ragazzino pachistano risucchiato dalle acque del Villoresi. Giunti per primi, insieme ai sommozzatori di via Messina, lo hanno estratto dal canale e gli hanno praticato il massaggio cardiaco fino all’arrivo dei mezzi del 118. «Quando abbiamo preso la chiamata d’emergenza alla centrale, le indicazioni che ci hanno fornito al momento sembravano giuste, ma non lo era più al nostro arrivo. Il ragazzo era finito dall’altra parte della ferrovia rispetto a dove si era tuffato», prosegue il pompiere.

Un groviglio di stradine sterrate quello da cui i soccorsi hanno dovuto dipanarsi per raggiungere il punto esatto del canale nella zona della Fametta a Garbagnate Milanese. Le operazioni di salvataggio si sono rese più difficili proprio perché l’11enne è stato intrappolato dalle correnti che lo hanno trascinato sotto e portato oltre il ponte, a diversi metri di distanza dal punto in cui si era buttato. «Parliamo di un tratto molto pericoloso del Villoresi, pieno di vortici nemmeno un adulto ce l’avrebbe fatta a risalire - racconta il pompiere -. I sommozzatori hanno dovuto usare le bombole per riuscire a ripescarlo. Lo hanno trovato adagiato sul fondo, in un anfratto molto buio dove era difficile vederlo. Lo abbiamo tirato fuori dall’acqua e con la mia collega abbiamo subito iniziato le manovre di respirazione nell’attesa che arrivasse l’auto medica. Abbiamo praticato 10, 15 minuti di massaggio cardiaco, il ragazzo era in arresto respiratorio. Mi è sembrato un tempo interminabile, quando sono arrivati i medici eravamo stremati».

A.Z. 11 anni, pachistano, è rimasto sott’acqua mezz’ora, forse più. Residente a Saronno, in compagnia di quattro amici aveva deciso di buttarsi contro il parere di tutti. Sulla sponda del canale c’erano i suoi pantaloni, le scarpe, si era tuffato con gli slip. Nessuno del gruppo aveva portato con sé il costume. «Lo sapevamo che il canale era pericoloso», hanno detto i compagni, ma l’11enne ha comunque sfidato la paura. Sul posto è intervenuta una task force di vigili del fuoco di Milano, Garbagnate e Rho, l’Sos Novate, i carabinieri del Comando di Rho. L’automedica e l’elicottero. Ricoverato in terapia intensiva al San Raffaele di Milano le condizioni del ragazzo restano tuttora gravissime.

(ha collaborato Davide Falco)