Arese, sesso col ragazzino: condanna definitiva per l'ex educatore

La Cassazione conferma la pena di tre anni

Per il caso scoppiato nel 2015 un sacerdote aveva patteggiato un anno e cinque mesi

Per il caso scoppiato nel 2015 un sacerdote aveva patteggiato un anno e cinque mesi

Arese (Milano), 13 dicembre 2019 - Condanna definitiva per l’animatore dell’oratorio di Arese. La Cassazione respinge il ricorso e conferma tre anni di detezione per P.M. accusato di aver abusato sessualmente di un 15enne nel 2015. Dovrà rimanere dietro le sbarre almeno un anno, quando potrà chiedere l’ammissione ai servizi sociali ma solo dopo aver dimostrato di aver seguito le cure del caso. P.M., che ha ammesso di aver avuto un rapporto sessuale con il giovane e ha sempre contestato la violenza, era presente anche all’ultima udienza del 21 novembre. Sospeso dal suo ruolo in oratorio, il 32enne P.M., figura molto conosciuta nella comunità cristiana aresina, ha sempre continuato la sua vita vicino ai giovani, partecipando alle attività di un’associazione culturale.

«Il reato di violenza sessuale si è effettivamente consumato tanto sotto il profilo dell’induzione, quanto sotto quello della costrizione", si legge negli atti processuali. Scrivono i giudici: "Il rapporto avviene nel contesto di fragilità e di crisi di identità sessuale del minore". Il 15enne, infatti, che all’epoca dei fatti frequentava assiduamente l’oratorio dei Salesiani, in un momento di confusione personale si rivolse a Malini, componente del consiglio pastorale, per avere un confronto su temi della sessualità. Fu così che una mattina l’animatore approfittò di un’indisposizione che aveva tenuto il ragazzino lontano da scuola e andò a trovarlo a casa sua in assenza dei genitori.

Il 15enne non troverà conforto nemmeno in don N.M. al quale si era rivolto raccontando i fatti. Il prete, dopo aver cercato di persuadere il giovane della "normalità" di quanto successo invitava a partecipare a incontri a sfondo sessuale a tre. Nel 2017 al processo Malini viene riconosciuto responsabile della violenza sessuale sul 15enne, confermata ora in Cassazione. Don M., imputato di adescamento di minore e pornografia minorile (reato, quest’ultimo, derubricato in semplice possesso di materiale pornografico) aveva già patteggiato un anno e cinque mesi.