Alessandro Lorato, da Novate gira il mondo per la solidarietà

Alessandro Lorato lavora con l’Agenzia italiana per la cooperazione

Alessandro con la moglie Fadanka, i due figli Zoe e Zeno e il cane Zelda

Alessandro con la moglie Fadanka, i due figli Zoe e Zeno e il cane Zelda

Novate (Milano), 15 agosto 2018 - Alessandro Lorato, ha 51 anni e da Novate ha girato mezzo mondo per il suo lavoro. Attualmente si trova in Tunisia, dove a fine settembre sarà raggiunto dalla sua famiglia. Lavora nel Ministero tunisino degli Affari sociali per conto dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo del Ministero degli Affari Esteri del Governo italiano su progetti dedicati alla disabilità. Milanese, ma dal 1982 a Novate, Alessandro si è laureato in Scienze politiche e dopo un’esperienza nel settore finanziario ha deciso di realizzare il suo sogno di lavorare in ambito umanitario, andando nei paesi più poveri, portando il proprio contributo per aiutare il prossimo.

La prima volta tramite una Ong di Milano è partito per la Costa D’Avorio per aiutare i rifugiati liberiani, era il 1992. Il compito era quello di curare un progetto sanitario, durato due anni. Da lì la partenza per il Burundi, a seguito dei massacri, dove arrivavano ruandesi in fuga. «In quel caso ho gestito due campi con tende per circa 40.000 persone per più di un anno. Un’esperienza molto forte dal punto di vista emotivo», spiega Lorato. Dopo il Burundi il novatese ha vinto un concorso come junior Professional Officer ed è partito due anni per la Guinea con il programma alimentare mondiale e la distribuzione dei viveri nelle scuole e negli ospedali. Poi 10 anni in Benin, al confine con la Nigeria, dove ha conosciuto l’attuale moglie, che ai tempi era una studentessa.

Lorato è intervenuto subito dopo i bombardamenti della Nato in Kosovo per la distribuzione di viveri e affrontare le prime emergenze nei villaggi tagliati fuori dalle zone centrali. Dal 2011 al 2017 invece la meta è stata la Cina, per promuovere la legge Basaglia, coordinando progetti di salute mentale di comunità, in collaborazione con la Confederazione Basaglia di Trieste, dove si trova il più importante centro sulla salute mentale per l’inserimento nella società.

«Abbiamo aperto tanti centri diurni e notturni - racconta -, vicino alle famiglie di origine delle persone coinvolte e valutando la possibilità di inserire le persone con disturbi mentali, nella società. Grazie a questa esperienza, tramite il Ministero Affari Esteri, sono andato in Tunisia per l’applicazione della convenzione internazionale delle Nazioni Unite, per i diritti delle persone con disabilità». Un’esperienza «che mi ha arricchito molto umanamente e professionalmente. Incontrare, nel mondo, persone delle comunità cristiana, musulmana o buddista, è stato un grande arricchimento che mi ha aiutato tanto nella vita. E poi c’è l’amore - riconosce - che altre nazioni hanno per l’Italia. Ci ammirano, apprezzano la nostra storia, la nostra cultura, siamo noi spesso a sottovalutarci», conclude Lorato. Ora a fine settembre, la moglie Fadanka e i due figli Zoe di 11 e Zeno di 6 anni e il loro cane Zelda, si trasferiranno in Tunisia con lui per riunire la famiglia.