Bollate, 29 aprile 2014 - Doveva scontare una pena per omicidio fino al 2020, ma il detenuto Ballouti Moncef, tunisino, è evaso dal carcere di Bollate. Il sindacato di polizia penitenziaria Osapp ha spiegato che sarebbe dovuto rientrare ieri nel carcere di Bollate dopo un permesso premio, ma non si e' ripresentato.

L'uomo era stato ammesso al lavoro esterno prima con scorta e poi, vista la buona condotta, senza scorta. Inoltre gli sono stati concessi dei permessi premio, ma in questo caso ieri non si e' presentato dai carabinieri per l'obbligo di firma. In carcere e' stata anche eseguita una perquisizione della cella: tutti gli effetti personali sono risultati al loro posto, tranne il pc del detenuto.

L'episodio che si è verificato a poche ore dal simile caso di Filippo De Cristofaro: "deve indurre a una riflessione, perche' riguarda un carcere definito modello - dichiara il segretario generale dell'Osapp, Leo Beneduci -. Questo dimostra come il sistema penitenziario non sia esente da gravissime carenze anche dal punto di vista del reinserimento dei detenuti. Inoltre, al di la' del fatto che il soggetto evaso e' venuto meno all'impegno di fiducia a cui era tenuto, bisogna anche tener conto della gravita' dell'accusa nei suoi confronti, visto che era condannato per omicidio. E' vero che i casi di evasioni sono statisticamente molto pochi rispetto alla popolazione carceraria - conclude Beneduci - ma fatti di questo tipo devono comunque far riflettere".