Milano, 19 dicembre 2013 - L’ex ad di Fiat, Paolo Cantarella, rischia di essere processato per omicidio colposo nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Milano su ex operai dello stabilimento di Arese morti per amianto.

Il procuratore aggiunto Nicola Cerrato e il pm Maurizio Ascione hanno chiesto nei giorni scorsi il rinvio a giudizio di Cantarella e altri sei indagati, tutti ex manager di Fiat, per 21 decessi legati all’esposizione all’amianto negli anni Ottanta e Novanta. Cantarella ricopre attualmente la carica di consigliere di Finmeccanica.  

Cantarella risponde di omicidio colposo in relazione alle sue cariche di ex presidente di Alfa Lancia spa e Lancia Industriale nel 1991e ad delegato di Fiat Auto tra il 1991 e il 1996. Gli altri indagati sono Corrado Innocenti (ex Ad di Alfa Romeo), Piero Fusaro "(ex presidente ed ex Ad di Lancia Industriale spa), Luigi Francione (ex presidente di Lancia spa), Giorgio Garuzzo (ex presidente di Fiat Auto spa), Vincenzo Moro (ex ad di Alfa Romeo), Giovanni Battista Razelli (ex ad di Lancia Industriale spa). Per tutti l'accusa e' omicidio colposo. Sulla richiesta di rinvio a giudizio decidera' il gup Simone Luerti.

LA DIFESA - "E' gia' stato evidenziato che nelle lavorazioni dello stabilimento di Arese non era previsto alcun utilizzo di materiali contenenti amianto, cosi' come e' gia' stato dimostrato che negli anni oggetto di accertamento giudiziario fosse inesistente alcun fattore di rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori". Le contestazioni di omicidio colposo nell'inchiesta sull'amianto nello stabilimento dell'Alfa Romeo di Arese sarebbero quindi "infondate". Lo afferma l'avvocato Giovannandrea Anfora, difensore di Paolo Cantarella, Piero Fusaro e Luigi Francione. In una nota del legale si legge: "Alla luce di questo, in occasione della prossima udienza preliminare, siamo certi che tali argomentazioni potranno essere ulteriormente riproposte e meglio considerate ai fini della giusta decisione della insussistenza delle accuse".