di Roberta Rampini

Settimo Milanese, 9 giugno 2013 - Il muro è sempre lo stesso, quello vicino alla scuola primaria di via Matteotti. Qui a gennaio, proprio nei giorni dedicati alla memoria dell’Olocausto, qualcuno aveva scritto «L’Europa è bianca. Giudei tornate nel deserto» e disegnato una svastica. Qui, una settimana fa, nell’ambito di un progetto avviato dalla scuola in collaborazione con l’associazione «Nuovi colori», l’artista Eugenia Garavaglia aveva realizzato un murale colorato con una vignetta scritta da un bambino che recita, «essere diversi non vuol dire non essere amici degli altri, anzi meglio essere diversi». Era stata una giornata di festa con centinaia di bambini e genitori. Qui, probabilmente nella notte tra venerdì e sabato, i soliti ignoti, armati di una bomboletta spray di colore nero, hanno scritto: «non si è mai visto un negro che vola» e accanto hanno disegnato la solita svastica.

Succede a Vighignolo, frazione di Settimo Milanese. Ieri mattina l’amara scoperta da parte di alcuni residenti. La denuncia ai carabinieri e poi un tam tam di telefonate tra genitori e cittadini perché quel murale non era un semplice disegno. Era, è ancora oggi nonostante la scritta razziale, la tappa finale di un progetto educativo che ha coinvolto gli alunni della scuola primaria sul tema della diversità e dell’integrazione. «Siamo molto dispiaciuti per questo episodio. Il progetto era stato finanziato con i fondi raccolti tra i genitori - spiega Daniela Cucco, rappresentante del consiglio d’istituto dell’omnicomprensivo Paolo Sarpi -. Il disegno e la frase sono stati ideati dai nostri alunni. Purtroppo a Settimo ci sono persone che stanno gettando i semi del razzismo e che scelgono luoghi ben precisi e visibili per le loro scritte. Dobbiamo reagire e rispondere per evitare che questi semi trovino terreno fertile».

I carabinieri hanno avviato le indagini per rintracciare gli autori della scritta, secondo la testimonianza di alcuni residenti non c’era fino all’una di ieri notte, ma c’è qualcuno che afferma di averla vista venerdì sera intorno alle venti rientrando a casa. Secondo gli inquirenti l’episodio di gennaio e quello di ieri potrebbero essere collegati o comunque riconducili a uno stesso gruppo di persone. «Abbiamo già deciso che sistemeremo il disegno in modo da cancellare la scritta - spiegano i volontari di Nuovi Colori -: non vogliamo dargliela vinta. Decideremo se fare un’altra giornata di festa con i bambini o un’altra iniziativa per ridabire che in questa città nessuno è straniero».

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