Arese, 26 aprile 2013 - Un centenario importante in quel che resta negli stabilimenti dell'ex Alfa Romeo di Arese. Domani il padiglione 28, quello della Meccanica ospiterà il centenario della nascita di Giuseppe Busso. Il geniale progettista dell'Alfa Romeo, nato a Torino il 27 aprile 1913 che dal 1948 al 1977 è stato il padre di tutti i motori Alfa Romeo prodotti prima al Portello e poi ad Arese. Per celebrare l'evento è stato scelto non a caso il padiglione simbolo dello stabilimento, prima che entrino in azione le ruspe. L'ultimo raduno di appassionati del marchio, di ex colleghi e dipendenti è stato organizzato in questi luoghi a tre giorni dal via libera alla demolizione.

Il 30 aprile saranno staccate tutte le utenze, parte da qui lo smantellamento degli scheletri industriali dei giganteschi capannoni che un tempo accoglievano 24.000 lavoratori per far posto alla riqualificazione dell'area. Ad organizzare la manifestazione ci ha pensato Andrea Vecchi, presidente dell'Alfa Club Milano, con il patrocinio del Comune di Arese, all'evento è attesa la partecipazione di Fiorenzo Busso, figlio di Giuseppe, Giuseppe Satta (il figlio del direttore di tutta la progettazione Alfa Romeo Orazio Satta Puliga).

Busso fu il progettista dei mitici 6 cilindri  di Arese (prodotti fino al 2004 e utilizzati fino al 2007), sono suoi anche gli 8 cilindri che hanno equipaggiato le 33 da competizione, la Montreal e soprattutto tutti i 4 cilindri bialbero in ghisa dalla 1900, della 2000 e della AR51 (soprannominata Matta perché poteva arrampicarsi ovunque) fino alle versioni in alluminio che sono stati i Cuori delle Alfa Romeo dal 1954 fino al 1996. Dal suo genio sono nate la 1900, la AR51 Matta, la Giulietta, la Tipo 103 a 4 cilindri bialbero, la Giulia, la 33 Stradale con il suo V8, la Montreal ma soprattutto l'Alfetta: la vettura più tecnologica di sempre dal dopo guerra in poi, l'Alfa 6 con il suo motore, il 6 cilindri in alluminio, denominato anche il "violino di Arese”. Busso fu una colonna portante della Casa del Biscione per trent'anni e anche dopo, fino al suo pensionamento nel 1977.

Un pensiero di Giuseppe Busso ricordando le visite al Museo Storico.
''Quando, maniaco cultore di ricordi, vado aggirandomi per il Museo, mi capita talvolta di sostare in quasi religioso raccoglimento davanti a qualcuno dei miei meno noti capricci, come lo Scarabeo del 1966 o la piccola trazione anteriore 103. Ma l'oggetto al quale mi è più difficile negare una affettuosa, nostalgica carezza, è la 2000 Sportiva di Bertone, del 1954, per ciò che rappresenta per la storia dell'Alfa, e per la mia''
Questa vetture fece nascere, 18 anni dopo, l'Alfetta.