di Roberta Rampini

Rho, 20 novembre 2012 — Nel suo intervento, durante il consiglio comunale straordinario convocato lo scorso 18 ottobre per prendere le distanze dai tentativi di infiltrazione mafiosa e compravendita di voti nel Comune di Rho, aveva detto di tutto. Dal suo stupore per aver appreso che il presunto boss della ‘ndrangheta Eugenio Costantino chiedeva di lui in una conversazione telefonica con il faccendiere Marco Scalambra, alla sua completa estraneità a personaggi malavitosi. Aveva consegnato il certificato penale e le dimissioni in bianco a sindaco e capogruppo, subito stracciati. Ma aveva taciuto le sue parentele. E ora sono quelle parentele che lo riportano nella bufera.

Lui è Luigi Addisi, consigliere comunale del Partito democratico, con un passato anche nel centro-destra. Sono stati i giovani del centro sociale «La Fornace» nel corso di un incontro sul tema «Noir Expo: politica, crimine e appalti all’ombra della città vetrina» a dire quello che lui ha omesso.

E da giorni in città circola la voce di sue dimissioni, ma lui smentiscee. Addisi è sposato con Annunziata Corsaro, nipote del boss di Limbadi, in provincia di Vibo Valentia, Pantaleone Mancuso, condannato a 14 anni per estorsione aggravata, di Antonio e Cosmo Mancuso, tutti con precedenti per associazione di stampo mafioso, al vertice della omonima ‘ndrina. Addisi ha legami di parentela con i Mancuso, lo stesso clan cui è legato Costantino che aveva provato a vendere voti alla lista civica “Gente di Rho” alle comunali del 2011.

«Il problema non è il fatto che un consigliere comunale abbia legami di parentela con esponenti di spicco della ‘ndrangheta - denunciano gli esponenti della Fornace - ma che in consiglio comunale queste informazioni siano state omesse da Addisi, dal sindaco e dallo stesso Pd. Come si fa a chiedere di mantenere alta la guardia se non c’è trasparenza da chi per primo pretende di essere impermeabile alle infiltrazioni della ‘ndrangheta?».

Addisi è amareggiato. Si difende: «L’unica persona che ho scelto è mia moglie, sposata 30 anni fa. Non sapevo chi fossero i suoi parenti e comunqe rispondo per me, sono una persona onesta. In consiglio comunale non ho parlato della parentela acquisita con Pantaleo Mancuso perchè non c’era motivo per farlo - spiega Addisi -. Non riesco a capire perchè qualcuno ha voluto tirare fuori oggi la mia parentela, credo per screditare politicamente la mia persona. Ma sono tranquillo perchè non ho nulla da nascondere».

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