di Monica Guerci

Cesate, 18 ottobre 2012 — «Parcheggi, attraversamenti pedonali, potature degli alberi, illuminazione», in altre parole «concretezza del quotidiano». A chiederlo sono i cittadini un tempo riuniti nel comitato spontaneo del Villaggio Ina. Tirano così le somme dopo l’incontro pubblico promosso nei giorni scorsi dall’amministrazione per tornare a parlare delle linee guida per la riqualificazione urbana del Villaggio. «È stata l’occasione per fare il punto sul lavoro svolto fin qui dagli architetti e dagli uffici comunali e per discutere di quanto è emerso dalle osservazioni presentate dai cittadini», precisa il sindaco Roberto Della Rovere.

Amministrazione e Comitato sono su due posizioni distanti. Da un lato c’è il Comune, che punta a un progetto a tutto tondo. Miglioramento della viabilità, realizzazione di percorsi pedonali, parcheggi pubblici, del restyling del verde e dei luoghi di socializzazione, dell’illuminazione e dell’arredo urbano le parole d’ordine. Dall’altro ci sono i residenti che chiedono «concretezza». «Da parte nostra non c’è volontà di contrapposizione ma desiderio di dialogare con l’amministrazione, che invece pare sorda e disinteressata ai problemi reali - tengono a precisare dal comitato -. Il volare alto delle Linee guida (calate dall’alto senza interagire con i cittadini) sembra più un alibi per mantenere questo stato di inerzia che un obiettivo concreto».

Si fa confusione, secondo il primo cittadino: «Manutenzione e riqualificazione non sono la stessa cosa - sottolinea Della Rovere e aggiunge -. Due terzi dei costi per la manutenzione del verde sono spesi al Villaggio, dove abbiamo realizzato il sistema fognario prima inesistente e oggi possiamo dire che partiranno anche i lavori per l’ammodernamento della rete del gas vecchia, obsoleta e pericolosa. Infine l’anno prossimo andremo a gara per l’affidamento della gestione dell’illuminazione, che contiamo possa portare soluzioni anche al Villaggio».

Completate le opere infrastrutturali la riqualificazione urbana potrebbe anche partire, ma rischia invece di restare nel cassetto: per realizzarla, in tempi di ristrettezze economiche, all’appello mancano i fondi. «L’accusa di non voler volare alto rivolta a noi cittadini residenti è inconsistente, o più semplicemente, non sapendo noi volare, nell’attesa di imparare, chiediamo semplicemente di poter camminare in sicurezza, pulizia, decoro», concludono dal Comitato.

monica.guerci@ilgiorno.net