Rho, 4 ottobre 2011 - Giulio Ancona, l’erborista di Saronno che la Madonna avrebbe scelto per consegnare i suoi messaggi, è un tipo molto pacato.  Si trova nella chiesa di San Pietro di via Gorizia dove, sandali ai piedi, rosario in mano, sta aspettando insieme ad amici e conoscenti l’inizio del momento di preghiera che precede la processione fino a Mazzo. Non rifiuta due chiacchiere, anche se non sembra ansioso di mettersi «sotto i riflettori». E tanto meno di farsi scattare fotografie.
Allora, queste apparizioni?
«L’ultima è stata un anno fa. Significativamente, ero a Gerusaleme quando è successo».
Quale il contenuto?
«La terra dei figli di Abramo deve essere consacrata al cuore della madre di Gesù: così mi ha detto lei stessa.
Ha aggiunto che se non succederà, l’umanità andrà incontro ad un castigo esemplare».                                                Il senso, almeno da un punto di vista generico, è chiaro: redimersi per salvarsi. Ma c’è qualche risvolto pratico preciso in un messaggio del genere?
«Non lo so. Io sono solamente un depositario dei messaggi, non sta a me decifrarli».
Apparizioni frequenti.
«Finora abbiamo realizzato solamente un piccolo volume, con i messaggi che ho trascritto fino al 2007. Ma all’inizio di novembre, se tutto va bene, dovrebbe uscire il secondo, aggiornato».                                                                            I simpatizzanti, suoi e dell’associazione “La sposa di Sion”, che ha fondato, gli vogliono molto bene: sono tantissimi a salutarlo, e per tutti c’è un sorriso. Come si è arrivati a radunare una comunità così nutrita?
«Praticamente solo attraverso il passa parola. Chi è soddisfatto del nostro operato finisce per dirlo ad altri, e così i contatti crescono».
Una mediazione fondamentale è quella di don Rodolfo, in passato sacerdote alla parrocchia di San Michele di Rho, oggi a Velate, vicino a Varese. E da Velate, infatti, è riuscito a portare fino a qui un gruppetto di credenti entusiasti. La soddisfazione, comunque, è evidente: «Ci sono anche dei musulmani».