Peschiera Borromeo, 6 maggio 2011 - Chiusa l’inchiesta sull’incidente che il 29 gennaio 2011 è costato la vita ad Andrea De Nando, il ragazzo di 15 anni di Peschiera travolto e ucciso da un’auto mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali, all’uscita dall’oratorio. Il pubblico ministero Maurizio Ascione ha notificato all’automobilista che lo ha investito, C. A., l’avviso di conclusione delle indagini che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Il 40enne è accusato di omicidio colposo perché, in base alla ricostruzione operata dal pm sulla scia delle testimonianze raccolte, avrebbe travolto il pedone mentre procedeva a una velocità di circa 90 chilometri orari lungo via 2 Giugno, una strada sulla quale vige il limite dei 50.

La notizia della chiusura delle indagini ha raggiunto la famiglia De Nando nella giornata di ieri, dopo che la mamma del 15enne, Elisabetta Cipollone, ha partecipato a una conferenza stampa indetta dall’Aivis, l’Associazione italiana vittime e infortuni della strada, per chiedere al legislatore pene più severe a carico di chi provoca incidenti adottando comportamenti irresponsabili. «Qualunque sviluppo assuma la vicenda giudiziaria, la mia posizione non cambia - ha commentato mamma di De Nando -. Chi causa sinistri infrangendo il codice della strada non deve avere sconti».


L'8 maggio l’Aivis organizzerà a Milano una raccolta di firme per chiedere l’abolizione della possibilità di patteggiare in caso di omicidio colposo. La richiesta riguarda anche un inasprimento delle pene previste per questo reato, quando commesso in violazione delle norme del codice della strada o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, psicostrope o alcoliche. Il gazebo per le sottoscrizioni sarà allestito in via Dante e resterà a disposizione del pubblico dalle 11 alle 18. «È una battaglia di civiltà, che è giusto combattere per Andrea e per tutte le vittime dell’asfalto». Il ricordo dell’incidente del 29 gennaio è ancora vivo nell’immaginario di tutta la comunità peschierese. Quel giorno Andrea, il gemello Cristian e un amico stavano attraversando la strada in corrispondenza del semaforo pedonale che si trova sulla vecchia Paullese, all’incrocio tra via Monti e via 2 Giugno.

 Quando l’auto è piombata sul gruppetto di ragazzi, l’amico che era con i due gemelli ha spintonato Cristian, salvandolo. Andrea, che si trovava un po’ più avanti, è stato preso in pieno. È morto in ospedale, alcune ore dopo l’incidente. Se la sua mamma dice oggi che «è ancora troppo presto per perdonare», la presidente dell’Aivis Manuela Barbarossa spiega che «l’obiettivo della petizione è spingere il legislatore a riconoscere che i reati contro la persona sono più gravi di quelli contro il patrimonio».