Recovery Fund: alla Lombardia 35 miliardi

Questa la quota che spetta alla Regione. Il governatore Fontana: "Stiamo predisponendo un piano". Intanto sono partiti 1.650 cantieri

Attilio Fontana

Attilio Fontana

Milano, 28 novembre 2020 - Alla Regione Lombardia sono destinati 35 miliardi di euro sui 209 che arriveranno all’Italia attraverso l’Unione Europea per il tramite del Recovery Fund. A comunicarlo è stato, ieri, il governatore Attilio Fontana. Martedì il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una risoluzione che include le priorità di spesa individuate dai partiti che siedono al Pirellone. E anche la Giunta sta mettendo a punto un piano.

«La Regione – ha spiegato Fontana nel corso del suo intervento agli Stati Generali dell’Ordine degli Ingegneri – ha già predisposto una serie di proposte che saranno poi condivise per un totale di 35 miliardi, che è la quota che è stata assegnata alla Regione Lombardia, sulla quale può esprimere un proprio parere. Sono proposte – ha aggiunto il governatore – che vanno nella direzione dei principi stabiliti e voluti dalla Unione Europea: digitalizzazione, transizione verde, rigenerazione ed attrattività, indirizzi che la Regione vuole far propri». Dal Recovery Fund al Piano Lombardia, finalizzato a far partire o ripartire le opere pubbliche nonostante la congiuntura sfavorevole creata dalla pandemia. Un piano che, secondo i dati scanditi da Fontana, «sta avendo successo: i primi 400 milioni messi a disposizione dei Comuni hanno favoritp ad oggi l’apertura di 1.650 cantieri sui 3.100 previsti. E prossimamente tutti i 3.100 saranno aperti. Un successo che deriva anche dal fatto che in questo caso per la realizzazione degli appalti sono state utilizzate le norme semplificate da noi introdotte. Tutti questi cantieri sono un mezzo attraverso il quale noi vogliamo rilanciare l`economia, rilanciare il comparto dell’edilizia che è uno dei comparti trainanti per ogni ripresa economica». 

Infine, sempre a proposito di misure per uscire dalla crisi provocata dal Coronavirus, ecco i dati relativi alla prima fase della misura “SI! Lombardia“, quella con la quale sono stati stanziati 40 milioni di euro per ristorare microimprese, categorie e figure professionali dei danni patiti per effetto delle restrizioni messe in atto dalla Regione attraverso l’ordinanza del 22 ottobre, con particolare riferimento a quelle categorie escluse dai ristori varati dal Governo. Nel dettaglio, sono state più di 19.100 le domande arrivate in questa prima fase. «Un aiuto a chi si trova in difficoltà a causa della pandemia, liquidità che viene immessa subito nel sistema» ha ricordato Fontana. Tutte le domande sono state presentate e gestite on line, secondo la modalità del clickday e, assicura una nota della Regione, «i tempi medi di presentazione e presa in carico delle richieste non hanno superato i 5 minuti». «Abbiamo seguito – conclude il governatore lombardo – la duplice logica dell’integrazione e della complementarietà degli ultimi interventi emergenziali del Governo, con l’unico fine di non lasciare indietro nessuno. In base alla logica integrativa dei ristori statali abbiamo previsto in questa settimana sostegno alle micro imprese, quelle fino a 10 dipendenti e 2 milioni di fatturato, e, dall’ 11 gennaio, liquidità e denaro fresco per i lavoratori autonomi con partita IVA di quelle filiere produttive, che risentono particolarmente degli effetti delle restrizioni causate dall’andamento della curva epidemiologica».