Gole del Raganello, torrente in piena travolge escursionisti: 10 morti

Coinvolti anche turisti lombardi. Tra le vittime Paola Romagnoli, bergamasca ma residente in Francia

Tragedia alle Gole del Raganello

Tragedia alle Gole del Raganello

Milano, 21 agosto 2018 - E' pesante il bilancio delle vittime nelle Gole del Raganello in Calabria. I morti sono 10 (anche se in mattinata il numero diffuso era di 11) e uno di loro è lombardo. Si tratta di Paola Romagnoli, ricercatrice universitaria bergamasca ma residente in Francia con il marito olandese. In mattinata c'erano ancora tre dispersi, ma sono stati trovati vivi. Si tratta di giovani pugliesi di 21, 22 e 23 anni, che si erano accampati in località Valle d'Impisa, una località a monte della zona del disastro e dove i cellulari non hanno campo. A dare notizia del loro ritrovamento è stata un'amica che attraverso un tweet ha informato le forze dell'ordine dicendo "sono vivi". Ma si tratta di numeri ancora estremamente provvisori, non fanno che ripetere autorità e soccorritori. “Siamo molto cauti” spiega Paola Galeone, prefetto di Cosenza. “I numeri che abbiamo dato all’inizio (due gruppi di 18, per un totale di 36, tra cui lombardi di Milano, Brescia e Bergamo) si riferivano a gruppi organizzati. Ora con un numero telefonico dedicato, sia in Regione, sia in Prefettura, stiamo cercando di avere notizie di eventuali uscite di persone singole o di coppie”. 

VITTIMA - Paola Romagnoli, 55 anni, era originaria di Bergamo, città che aveva lasciato nel 1991. Dopo la laurea alla Statale di Milano aveva avuto un'esperienza all'istituto Besta di Milano per poi trasferirsi all'estero: dopo il dottorato, ha lavorato a Basilea, Bethesda negli Stati Uniti e Losanna. Chiamata al Centro nazionale di ricerche scientifiche in Francia, con il marito ha creato una squadra di lavoro sulla biologia delle cellule regolatorie T, dalla loro produzione nel timo all'uso terapeutico nei trapianti. Era in Calabria con il marito (J.V.M. le sue inziali), rimasto ferito nella piena. "Esprimo profondo cordoglio da parte mia e della giunta regionale alle famiglie delle persone che hanno perso la vita nella piena del torrente Raganello in Calabria". A scriverlo sul suo profilo Facebook e' il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. "Fra di loro - ha aggiunto - c'era anche Paola Romagnoli, ricercatrice di Bergamo che da anni lavorava come immunologa in Francia. All'uomo di  Milano di 33 anni rimasto ferito e ora ricoverato in ospedale auguro una pronta guarigione. Siamo tutti al suo fianco. Agosto ha segnato profondamente la Lombardia e la nostra comunità".

LA DINAMICA - Sono stati colti di sorpresa, lunedì. Travolti da un fiume di fango mentre facevano canyoning, attraversando a piedi il letto del corso d'acqua. Non è escluso infatti che tra le persone travolte ci fosse anche chi avesse semplicemente deciso di fare un tuffo nel torrente, come dimostra il fatto che una delle vittime indossava solo il costume da bagno, senza alcuna attrezzatura di sicurezza tipica degli escursionisti. Dei corpi recuperati, 6 uomini e 4 donne, due ancora non sono stati identificati. Le persone tratte in salvo sono 23, delle quali 10 ricoverate in ospedale. Tra queste anche una bambina di 9 anni, trasferita in elicottero al Cardarelli di Napoli viste le gravi condizioni dovute all'ingestione di fango e sabbia. Per lo stesso motivo è ricoverata nel reparto rianimazione dell'ospedale di Cosenza una 24enne di Trebisacce. Gravi sono anche quattro uomini politraumatizzati. I soccorritori hanno lavorato per tutta la notte, con l'ausilio delle torri faro per illuminare la zona. L'area interessata dalla piena è tuttavia piuttosto ampia: due corpi sono stati recuperati a ben 3 chilometri di distanza dal punto in cui sono state colpite dalla massa d'acqua. Attualmente le correnti, che avevano formato in precedenza dei pericolosissimi vortici, risultano essere ritornate alla normalità favorendo la pur difficile opera dei soccorritori.

UN FASCICOLO CONTRO IGNOTI - La Procura della Repubblica di Castrovillari ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d'atti d'ufficio. Al momento non è stata disposta l'autopsia sui corpi delle vittime. "Il primo pensiero - ha detto il procuratore Eugenio Facciolla - è salvare più gente possibile e poi identificare le vittime". I corpi, comunque, presentano i traumi tipici del trascinamento in acqua.