È davvero possibile coniugare produttività e sostenibilità? Il Gruppo Airone non solo è riuscito a unire questi due aspetti, ma proprio grazie a questa visione integrata, pone oggi solide basi per costruire il proprio futuro. Lungimiranza non soltanto delle scelte, ma anche degli investimenti. Una filiera virtuosa quella del Gruppo Airone, che resta coerente alla sua mission: “We take care”. “We take care non è solo il nostro claim aziendale – dichiara l’AD Sergio Tommasini - Operiamo nel settore delle conserve ittiche tra Italia e Costa D’Avorio. Lavoriamo in una filiera integrata, ossia il pesce intero è pescato in modo certificato e sostenibile, entra in stabilimento dove viene trasformato in prodotto finito e destinato prevalentemente all'esportazione in Europa. Mentre i residui e gli scarti di lavorazione vengono valorizzati e trasformati in farina di pesce. Dobbiamo essere noi i primi a garantire e a ricercare una pesca sostenibile”. Una sostenibilità che non viene delegata, ma che inizia sui pescherecci fino ad arrivare sulle tavole come prodotto finito. Il Gruppo Airone opera in armonia perfetta tra due paesi: l’Italia e la Costa D’Avorio. Si tratta di un vero e proprio genoma italo-africano, l’azienda infatti si trova sul suolo africano dal 1994 e le due realtà sono non solo imprescindibili l’una dall’altra, ma anche fortemente integrate. In Costa D’Avorio gli operatori seguono la filiera di trasformazione mentre in Italia (la sede è a Reggio Emilia), viene gestita la parte legata sia alla commercializzazione che alla logistica. Dalla sostenibilità alla formazione del personale, il Gruppo Airone è in prima fila. “Negli anni ci siamo resi conto di quanto sia importante in quest’ottica restare vicini al territorio – dice Tommasini - offrire una migliore qualità di vita, sicurezza e servizi che rispettino standard elevati a tutti i nostri lavoratori. I nostri dipendenti hanno una serie di benefici per loro e per le loro famiglie, non solo un dettagliato programma di formazione, che coinvolge i lavoratori a vari livelli (dagli operai al management), ma anche una continua ricerca di rotazione lavorativa. Ciò ci consente ad esempio di garantire un passaggio generazionale fondamentale per il futuro dell’azienda e dei dipendenti. Per le famiglie, inoltre, abbiamo deciso di offrire un contributo alla scolarizzazione e all’alfabetizzazione delle nuove generazioni. Credo che sia un segnale importante per dimostrare la nostra vicinanza alla popolazione ivoriana che ci ospita come azienda dal 1994”. Alcuni numeri esemplificano meglio di molte parole l’impegno del Gruppo Airone: oltre 2mila dipendenti di cui il 70% sono donne ed espone un turn over consolidato di gruppo pari a 100 mln di euro, e le previsioni sono in crescita. Ad oggi il Gruppo Airone lavora circa 100 tonnellate di tonno al giorno, ma le previsioni sono di raddoppiare il numero dei dipendenti per adeguarsi alla competitività del mercato. Integrazione, sostenibilità e coerenza nelle scelte si traduce in una visione che si proietta nel futuro senza perdere di vista il fatturato. Eppure, l’attenzione al territorio in questo caso ha fatto la differenza e ha dimostrato che un nuovo modo di intendere l’azienda è possibile. We take care, ci prendiamo cura. Questo basta per fare di un marchio e della sua storia una storia di successo e qualità. Dal mare alla tavola, dall’Italia alla Costa D’Avorio non siamo poi così distanti.