Strade e ponti a rischio in Lombardia? "Non c'è allarme, ma intervenga lo Stato"

La richiesta di monitoraggio era arrivata dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, all'indomani della tragedia del ponte Morandi a Genova

Monitoraggio continuo per lo stato di salute dei ponti

Monitoraggio continuo per lo stato di salute dei ponti

Monza, 29 agosto 2018 - Strade, ponti e opere idrauliche a rischio in Lombardia? Direttamente dalla sala giunta di Palazzo isimbardi a Milano, Anci Lombardia e Upl fanno sapere che la situazione è complessivamente tranquilla nelle 11 province lombarde. La richiesta di monitoraggio e' arrivata direttamente dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, all'indomani della tragedia del ponte Morandi a Genova. Il problema e' sempre lo stesso, ossia il serio disagio economico in cui versano le casse delle Province. Il presidente dell'Upl (Unione province lombarde) Pier Luigi Mottinelli, illustra allora quella che e' una situazione "che non desta pericolo" in cui "come Province non siamo impreparati", anche se "servono interventi dallo Stato". Per quanto riguarda il fabbisogno complessivo per la ricognizione, che dovra' essere ultimata entro il 30 agosto, Mottinelli fa sapere come sia in fase di stima: "e' di alcune decine di milioni", anticipa.

Per quanto riguarda le situazioni piu' critiche, provincia per provincia, Brescia ha complessivamente 480 ponti, 30 critici, cinque piu' urgenti, e ha previsto interventi per 10 milioni di euro. A Mantova c'e' una situazione particolare per quello che riguarda i ponti fluviali, di cui 21 (sui 536 complessivi in provincia, fluviali e non) necessitano di manutenzione prioritaria, e tra questi cinque sono sul Po. Gli interventi stimati dalla Provincia del territorio mantovano si aggirano tra i 25 e i 30 milioni. Essendo poi quello mantovano un territorio sismico, sono stati previsti 100 milioni per la messa in sicurezza di 36 edifici scolastici. A Cremona le situazioni piu' critiche riguardano i ponti che collegano la provincia lombarda con le province emiliane, due ponti verso Parma (chiuso da un anno quello da Casalmaggiore e Colorno, a senso unico alternato quello tra San Daniele Po e Rocca Bianca) e uno che collega Parma e Piacenza.  "Per i due ponti verso Parma sono state gia' avviate le gare- assicura il consigliere provinciale Rosolino Azzali- mentre per quello che collega Cremona e Piacenza c'e' bisogno di studi prima di avviarla". Il costo complessivo si aggirerebbe attorno ai 20 milioni di euro.

A Sondrio 250 ponti con 65 situazioni critiche di cui cinque o sei prioritarie, a cui serve una manutenzione per 10 milioni di euro. A Pavia c'e' il problema della ponte della Becca, che ha 100 anni e non puo' piu' esercitare la propria funzione con i carichi di traffico odierni. A Lodi le difficolta' si incontrano nei ponti situati nella parte meridionale della provincia, che sono piu' datati e risalenti al tempo in cui Lodi era sotto la giurisdizione di Milano (Lodi e' provincia dal 1997)., e che oltretutto forniscono passaggi importanti per i mezzi agricoli. A Varese 244 ponti complessivi di cui 4 con priorita' di manutenzione ordinaria. A Lecco, teatro della tragedia del cavalcavia di Annone, i ponti sono 103, di cui 13 in situazione critica: sei da ricostruire e sette da rinforzare. A Bergamo situazione tranquilla sui 1390 ponti, mentre a Como ci sono complessivamente 650 ponti, a cui servono interventi prioritari per 4,7 milioni di euro, mentre sono stati segnalati altri 23 interventi ordinari per 21 milioni di euro.  Infine, Monza e Brianza, come dice il presidente provinciale Roberto Invernizzi, "ci sarebbe l'opportunita' di ricostruire 36 ponti sulla Milano-Meda, su cui transitano giornalmente 100.000 veicoli, ma non sappiamo se una parte della strada fara' parte del progetto di Pedemomtana- conclude- quindi dovremmo saperlo prima".

Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, ha scritto al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli per proporre la creazione di una cabina di regia per coordinare il monitoraggio e gli interventi di adeguamento dei diecimila ponti e viadotti presenti in regione. L'idea della Lombardia è di creare una cabina di regia che coinvolga le province, i comuni, la città metropolitana ma anche le società ferroviarie. "Siamo pronti ad attivare la cabina di regia in tempi brevi - ha spiegato l'assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Terzi - già dalla prima settimana di settembre, convocando incontri con il presidente della Consulta degli Ordini degli ingegneri e con il rettore del Politecnico di Milano per studiare sinergie e modalità operative". La Regione è pronta a mettere dei soldi per il coordinamento, l'analisi e il monitoraggio "accurato" con la speranza che arrivi un cofinanziamento dal governo.