Voto su Rousseau, vincono i "si" con il 59%

In circa 64mila (59%) a favore dell'appoggio a Draghi, che a questo punto ha la strada spianata al nuovo governo

Davide Casaleggio, presidente della piattaforma Rousseau

Davide Casaleggio, presidente della piattaforma Rousseau

Roma, 11 febbraio 2021 - I Cinque Stelle appoggiano Mario Draghi. Con il 59% (circa 64mila voti su un totale di 118mila aventi diritto) gli iscritti al Movimento si dicono favorevoli ad entrare nel governo di salvezza nazionale a cui sta lavorando il premier incaricato. A questo punto l'ex governatore della Banca d'Italia ha la strada spianata verso la formazione del nuovo governo a cui, va ricordato, l'unico partito ad opporsi con un netto no è stato Fratelli d'Italia. 

La giornata

Con 40 mila votanti in sole tre ore, la consultazione della base Movimento Cinque Stelle sul governo Draghi ha già superato la votazione di ieri sulla direzione collegiale, che supera la governance affidata al capo politico. Nelle precedenti votazioni simili per oggetto, gli iscritti M5s che si sono espressi con un voto sono stati poco meno di 45mila nel caso della consultazione sul "contratto di governo" stretto tra M5s e Lega nel 2018. Mentre è stato da record il voto sulla nascita del governo tra M5s e Pd che a settembre del 2019 vide la "mobilitazione" di quasi 80 mila iscritti (79.634). 

"La motivazione addotta per il rinvio del voto su Rousseau era l'asserita esigenza di attendere lo scioglimento della riserva sulla composizione della coalizione che sosterrà il Governo Draghi nonché l'imprescindibile necessità di valutare il programma di tale governo. Oggi quel voto è stato indetto senza che nulla di certo si sappia né sull'accozzaglia di partiti che voterannola fiduci a, né su ciò che tale eterogenea maggioranza intende realizzare".

Il deputato M5S Pino Cabras pubblica su Facebook un post dal titolo 'un voto al buio' di critica alla consultazione sulla piattaforma Rousseau, cominciata questa mattina alle 10, per decidere della partecipazione del M5S al governo Draghi. Oltre a Cabras, firmano altri dodici parlamentari pentastellati: Crucioli, Granato, Colletti, Lannutti, Angrisani, Abate, Maniero, Volpi, Giuliodori, Costanzo, Corrado, Vallascas. I tredici ritengono "che la votazione indetta" su Rousseau "sia tendenziosa e palesemente volta a inibire il voto contrario alla partecipazione del M5S al Governo Draghi". 

I malpancisti

"Chi saranno i ministri? Salvini, Boschi e qualche impresentabile di Forza Italia? Quali sono le fasce sociali che verranno sostenute maggiormente? I più deboli, i lavoratori o le banche e i detentori di rendite finanziarie? Nessun obiettivo sostanziale del governo Draghi - sottolineano i 13 malpancisti - è stato messo per iscritto né è stato anche semplicemente enunciato verbalmente. La motivazione del rinvio era dunque un mero pretesto per posticipare il voto ad un momento maggiormente propizio per condizionarne l'esito". "Fatto ancor più grave, il quesito su cui votare, pubblicato oggi, è stato formulato in maniera suggestiva e manipolatoria, lasciando intendere che solo con la partecipazione del M5S al governo si potranno difendere i provvedimenti adottati dal precedente governo e dalla precedente maggioranza: dati i numeri abbondanti della maggioranza che sosterrà il Governo Draghi il MoVimento non potrà condizionarlo neppure facendone parte, ed anzi perderà parte della forza con cui potrebbe denunciarne l'operato standone all'opposizione", sottolineano. "Inoltre - prosegue il post - il quesito pone particolare rilevanza spacciando come risolutiva la 'creazione' di un Ministero della transizione ecologica, che in realtà altro non è che la mera ridenominazione del già esistente Dipartimento per la transizione ecologica, che peraltro avrebbe comunque avuto particolare importanza per espressa previsione del Recovery plan. Tutto ciò getta dubbi sull'utilizzo imparziale dello strumento di democrazia diretta da parte dei vertici del Movimento.

I big per il sì

Sempre su Facebook si è espressa anche Lucia Azzolina, ministra dell'Istruzione che si è invece espressa a favore del sostegno a Draghi. "Credo che sia giusto esserci - ha scritto - perché, semplicemente, è al Governo che si fanno le cose. È stando al Governo che puoi introdurre il Reddito di Cittadinanza, una conquista che andrà tutelata e sostenuta nel tempo. È stando al Governo che puoi decidere di investire 10 miliardi sulla scuola, interrompendo finalmente la stagione dei tagli. Il passaggio su Rousseau rappresenta l'impegno a dialogare con chi ci ha votato e soprattutto con chi in quel voto ha riposto grandi aspettative". Oltre ad Azzolina, sono tanti i big del Movimento che si sono schierati per il sì, dal presidente della Camera Roberto Fico al ministro degli Esteri Luigi Di Maio e al sindaco di Torino Chiara Appendino

La votazione

Il voto sulla piattaforma Rousseau è stato aperto alle 10 e si chiuderà alle 18. Secondo Davide Casaleggio, presidente della piattaforma, saranno circa 100mila gli iscritti che esprimeranno la propria preferenza. "Sono contento di vedere un processo di partecipazione collettiva con oltre 100mila persone che decideranno in che modo il M5s dovrà votare su questo governo - ha detto - è un nuovo modello di partecipazione che ci differenzia rispetto alle altre forze politiche, che decidono con 4-5 persone in una stanza".

L'APPROFONDIMENTO: Rousseau: il ring a Cinque Stelle