Covid, Speranza: non ci sono le condizioni per riaprire. Il Dpcm varrà fino a dopo Pasqua

La tesi: "Siamo all’ultimo miglio e non possiamo abbassare la guardia. Serve una risposta europea alla pandemia"

Il ministro Roberto Speranza

Il ministro Roberto Speranza

Roma, 24 febbraio 2021 - Tre settimane di fila di crescita dei contagi. E nessun dubbio: “Non ci sono le condizioni epidemiologiche per abbassare le misure di contrasto alla pandemia. Siamo all’ultimo miglio e non possiamo abbassare la guardia”. Lo ha detto il ministro della salute, Roberto Speranza, riferendo in Senato sulle nuove misure per il contrasto alla pandemia. "- "L'indice Rt si avvia a superare la soglia di 1 e i tecnici ci spiegano che con Rt sopra 1 il numero di casi aumenta costantemente in modo significativo, il che potrebbe portare al sovraccarico dei servizi sanitari". Per Speranza adesso “serve uno sforzo unitario” e “una leale collaborazione a Roma come in tutte le regioni”. “Le polemiche - ha aggiunto - disorientano cittadini sempre piu’ stanchi per la lunga crisi, preoccupati e incerti per il loro futuro perche’ colpiti dalle conseguenze della pandemia”.«C‘è l‘impegno del governo a congrui ristori per le attività che stanno soffrendo. Questo deve valere per le mie ordinanze che da ora andranno in vigore dal lunedì e per le misure regionali".

Il prossimo Dpcm

"Il prossimo Dpcm - ha annunciato il ministro -  varra' dal 6 marzo al 6 aprile e la bussola sara' la salvaguardia del diritto alla salute". Poi un riferimento alle categorie penalizzate dal lockdown. “Siamo all’ultimo miglio, ad un passaggio delicato e decisivo per vincere finalmente questa lunga e difficile battaglia che stiamo conducendo da mesi”. Secondo il ministro “insieme all’unita’ e alla responsabilita’ e’ indispensabile dire sempre la verità al Paese”. Speranza ha lanciato “un messaggio di fiducia”. “Argineremo il virus - ha detto - grazie alla scienza e al lavoro del nostro personale sanitario, che non smetteremo mai di ringraziare”. 

Ritardi nei vaccini

Quindi un riferimento all'enorme sforzo per la profilassi, che si scontra con iritardi nella consegna dei vaccini: "Mi rivolgo a tutte le forze politiche, il buon esito della campagna vaccinale è obiettivo di tutto il Paese non di una parte di esso. Il nostro è una grande Paese in grado di vaccinare migliaia e migliaia di cittadini al giorno. Le Regioni stanno ulteriormente la loro capacità organizzativa". Speranza ha poi annunciato alcuni dati: "In Europa ci avviciniamo alla soglia di un contagiato ogni 10 abitanti e siamo a un deceduto ogni 530 abitanti. Un contagiato ogni 10 abitanti credo sia un dato che esprime da solo la forza e la pericolosità di questo virus che stiamo combattendo". 

L'appello all'unità necessaria

“Solo il comune lavoro di tutte le istituzioni puo’ portarci a vincere la sfida che abbiamo davanti”. Speranza ha spiegato che il “governo e’ in aula con largo anticipo” per “ascoltare con attenzione proposte e suggerimenti di tutti i parlamentari” e che “continua il confronto” anche con “le regioni, le province autonome, Anci e Unione delle province italiane”. “Siamo in una situazione politica completamente nuova”, ha aggiunto Speranza che ha ricordato le parole di Draghi sull’unita’. Per il ministro “di una vera unita’, anche delle forze che oggi sono all’opposizione, abbiamo un’assoluta necessita’ per sconfiggere questo maledetto virus. Ho sempre auspicato - ha detto - una vera e propria coesione nazionale nella gestione dell’emergenza”.

Il nodo varianti

"La presenza delle varianti - ha poi precisato - condizionerà l’epidemia: la variante inglese è presente nel 17,8% dei casi e sarà presto prevalente e la sua maggiore diffusione rende indispensabile alzare il livello di guardia, ma fortunatamente non compromette efficacia dei vaccini. Le altre due varianti sono più insidiose per la ridotta efficacia dei vaccini. La loro diffusione è minore ma è necessario isolare i focolai". Circa i vaccini "non regge una proprietà dei brevetti, perché il vaccino è un bene comune e deve essere per tutt. E' decisiva la consegna puntuale" dei vaccini "e l'Italia non si rassegna alla riduzione delle dosi. Con i vertici Ue stiamo esercitando la massima pressione nei confronti delle aziende affinché si trovino soluzioni necessarie per aumentare la produzione dei vaccini. Vanno considerate tutte le soluzioni, nessuna esclusa".

L'incidenza locale dei contagi

Per Speranza "resta ancora troppo alta l'incidenza settimanale dei contagi. Con questo livello di incidenza - avverte il ministro - abbiamo le terapie intensive in 5 regioni sopra la soglia critica del 30%. In media a livello nazionale sono occupate al 24%, ma con forti variazioni da regione a regione e negli ultimi giorni si è consolidato un aumento complessivo del numero di persone ricoverate".  "La cabina di regia nel suo ultimo monitoraggio - ha sottolineato il ministro - evidenzia che in Italia si confermano per la terza settimana consecutiva segnali di tendenza a un graduale incremento. L'incidenza settimanale" di Sars-Cov-2 "supera la soglia di 200 casi per 100mila abitanti in 3 regioni".

Le 25 zone rosse e le contromisure

"E' ancora possibile - dice il ministro - contenere la diffusione delle varianti purché vengano adottate e applicate con tempestività misure rigorose che possono chirurgicamente circoscrivere i focolai favorendo il distanziamento all'interno dell'area colpita ed evitando la mobilità verso l'esterno. A seguito dell'emergere delle varianti e di focolai collegati, sono state implementate le zone rosse. Negli ultimi giorni 5 Regioni hanno segnalato la necessità di 25 zone rosse, alcune decise per l'insorgenza di focolai per la variante inglese altre per la presenza di variante brasiliana e sudafricana. Tali misure sono indispensabili non vi è altra strada".

Il freno al contact tracing

In generale nel Paese siamo ancora "lontani dal livello che consentirebbe su tutto il territorio nazionale l'identificazione e il tracciamento dei contatti, azione su cui dobbiamo continuare a investire con ogni energia. Il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione aumenta. Con un'incidenza alta e crescente si riduce la capacità di contact tracing e di prevenzione da parte dei sistemi sanitari regionali e aumentano i rischi di una diffusione difficile da controllare".

L'ecatombe tra gli anziani 

Sei decessi su dieci nel nostro Paese, rivela poi il ministro, sono avvenuti tra persone con piu' di ottant'anni. Vaccinare quelle persone significa metterle in sicurezza e salvare loro la vita". Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, riferendo in Senato sulle nuove misure per il contrasto alla pandemia. "Daremo ora la massima attenzione alle categorie particolarmente fragili, affette da una o piu' patologie gravi - ha proseguito Speranza - Voglio sempre ringraziare, inoltre, il Comitato nazionale di bioetica per i preziosi suggerimenti al lavoro difficile che si sta svolgendo". Parallelamente, ha ricordato il ministro, sono state "avviate le prenotazioni e le prime vaccinazioni per il personale scolastico, che rappresenta una priorita' per alzare il livello di sicurezza delle nostre scuole e favorire la didattica in presenza, e per il personale dei servizi pubblici essenziali. Per queste immunizzazioni e' utilizzato il vaccino AstraZeneca, che ad oggi e' riservato alle persone con meno di sessantacinque anni",