Rimpasto in Regione Lombardia: Moratti al debutto, Gallera resta fuori

Fontana e il caso dell’assessore uscente che rifiuta il ruolo da sottosegretario: "Era stanco". Berlusconi: "Letizia l’ho voluta io"

Gallera e Moratti

Gallera e Moratti

Milano,9 gennaio 2021 - Sul foglio che il presidente della Regione, Attilio Fontana, ha tenuto con sé durante la conferenza stampa convocata ieri per ufficializzare gli assessori e i sottosegretari della sua Giunta, tutti i nomi erano scritti a computer e per ognuno era indicata la delega. Tutti tranne uno. Il nome di uno dei 4 sottosegretari era scritto a penna: aggiunto poco prima che la conferenza stampa iniziasse. Delega non precisata. Sta qui la prova della resistenza opposta in questi giorni dal forzista Giulio Gallera. Su quel foglio, lì tra i sottosegretari, ci sarebbe dovuto essere anche il suo nome. Così avevano concordato Lega e Forza Italia per rendergli meno amara la cacciata dall’assessorato al Welfare. Una soluzione che Gallera ha continuato a rifiutare restando, così, fuori dall’esecutivo, come anticipato. Torna in Consiglio regionale, ora. Forza Italia lo nominerà a capo di un dipartimento interno al partito.

Confermate pure le altre anticipazioni. Oltre a Gallera, escluse le leghiste Silvia Piani e Martina Cambiaghi. La Lega mantiene 9 assessorati, Forza Italia 4, Fratelli d’Italia 2 e i centristi uno solo. Il nuovo assessore al Welfare (Sanità) è Letizia Moratti, ex sindaco di Milano, ex ministro all’Istruzione ed ex presidente della Rai, voluta fortemente da Silvio Berlusconi. A lei anche la vicepresidenza della Regione, finora detenuta da un altro forzista, Fabrizio Sala, ricompensato con due deleghe (Istruzione e Semplificazione) in aggiunta a quelle già sue (Università, Ricerca, Innovazione). Le altre new entry, sponsorizzate da Matteo Salvini, sono Alessandra Locatelli e Guido Guidesi, entrambi deputati con incarichi nel governo gialloverde. Alla prima, ex ministro, è stato affidato un assessorato che unisce Famiglia, Disabilità e Pari Opportunità.

Al secondo, codognese ed ex sottosegretario, l’assessorato allo Sviluppo Economico, finora detenuto da Forza Italia con Alessandro Mattinzoli. Da qui il bilanciamento: il leghista Davide Caparini mantiene le deleghe a Bilancio e Finanza ma cede la Semplificazione, come detto, al forzista Sala. Mattinzoli eredita l’assessorato alla Casa da un altro leghista, Stefano Bolognini, al quale Salvini ha affidato due deleghe strategiche in vista delle elezioni comunali di Milano: Sviluppo della Città Metropolitana e Comunicazione. Bolognini è già commissario milanese della Lega. Sempre sul fronte leghista, Stefano Bruno Galli mantiene l’assessorato a Cultura e Autonomia, Fabio Rolfi quello all’Agricoltura, Claudia Terzi quello a Infrastrutture e Trasporti, mentre Pietro Foroni e Massimo Sertori restano titolari, nell’ordine, delle deleghe al Territorio e agli Enti locali. La forzista Melania Rizzoli conserva due deleghe su tre: Formazione e Lavoro. Nulla cambia per Lara Magoni (Turismo) e Riccardo De Corato (Sicurezza), entrambi di Fratelli d’Italia, e per il centrista Raffaele Cattaneo (Ambiente). Sottosegretari Fabrizio Turba (Rapporti col Consiglio) e Antonio Rossi (Sport) per la Lega, Alan Rizzi (Delegazioni estere) e Marco Alparone (eccola la delega da definire) per Forza Italia.

Un rimpasto che segna il ritorno di Berlusconi sulla scena lombarda: «Ho voluto personalmente la Moratti in questo ruolo, a fianco del presidente Fontana, per rafforzare, con la sua credibilità e il suo prestigio, l’efficienza e l’autorevolezza della Regione, simbolo del buon governo del centrodestra – ha fatto sapere il leader di Forza Italia –. Un particolare ringraziamento a Gallera che ha gestito la sanità quando la Lombardia è stata assalita dal coronavirus. Abbiamo concordato di utilizzare in altro modo in Forza Italia la sua competenza». «Voglio ringraziare i tre assessori che hanno lavorato in Giunta in questi tre anni – ha dichiarato Fontana –. Hanno dimostrato una grande voglia di fare e grande impegno. Gallera ha svolto un lavoro molto pesante in questi ultimi mesi e quindi era particolarmente stanco e ha condiviso l’avvicendamento». Parole, le ultime, che in questi giorni non hanno trovato conferme.