Pd, il segretario Peluffo: "Per le Regionali ricostruiamo il campo largo"

Dopo la sconfitta alle Politiche, opposizioni chiamate a raccolta: "Superiamo i voti"

Vinicio Peluffo

Vinicio Peluffo

Vinicio Peluffo, segretario regionale del Pd: si aspettava qualcosa in più in Lombardia da queste Politiche? «Il dato lombardo è in linea con quello nazionale: c’è un’affermazione netta del centrodestra che, da un lato, ha avuto la capacità di stare unito ma, dall’altro, ha radicalmente cambiato pelle, non ha più nulla di moderato. Più che di centrodestra ora bisogna parlare di destra, con Fratelli d’Italia che, quanto a consensi, ha svuotato la Lega». Voi vi confermate come il partito del centro di Milano. Un po’ limitante. «Il risultato di Milano, dove conquistiamo tre collegi uninominali, tra Camera e Senato, ci lusinga. Abbiamo più facilità ad affermarci nei Comuni più grandi, quelli sopra i 30-35mila abitanti, ma non è un fenomeno solo lombardo o italiano, è più generale, riguarda tanti partiti di sinistra come il nostro». Se Fratelli d’Italia ha svuotato la Lega, quanto a consensi, il Terzo Polo sembra averne sottratti a voi. «I due leader del Terzo Polo vengono entrambi dal Pd, uno ne è stato addirittura segretario, quindi è indubbio che abbiano intercettato anche una parte dell’elettorato di centrosinistra». A questo punto, in vista delle prossime elezioni Regionali, non è opportuno rivedere la logica delle alleanze, riprendendo in mano il progetto del campo largo e, in sostanza, rimuovendo i veti che hanno diviso il centrosinistra in queste ultime Politiche? «Io penso che si tratti di due partite diverse. Nel 2023 si voterà, finalmente, solo per le Regionali quindi non ci sarà un effetto di trascinamento del voto politico nazionale. Questo farà sì che ci si potrà concentrare solo su quello che è successo in Regione in questi anni, sulla proposta che si è portata avanti e sul lavoro comune fatto dalle forze di opposizione alla Giunta di Attilio Fontana. Noi, come si ricorderà, avevamo trovato un punto di convergenza con più forze politiche, poi il percorso si è interrotto perché si è dovuto andare alle urne per scegliere un nuovo governo. Ora quel percorso va ripreso e noi ci rivolgiamo a tutte le forze politiche che in questi anni hanno fatto opposizione alla Giunta di centrodestra per trovare una proposta comune». È un appello rivolto a tutti, indifferentemente, dal Movimento 5 Stelle fino al Terzo Polo? «Assolutamente sì». Sembra che Carlo Cottarelli, l’uomo sul quale intendete puntare come candidato governatore nel 2023, non abbia sciolto le riserve o, meglio, ora, dopo queste Politiche, ne abbia qualcuna in più. «La priorità adesso è capire se di fronte ad un centrodestra che, come ho detto, ha avuto la capacità di stare insieme, anche a costo di cambiare pelle, il campo delle opposizioni riesca o no a compattarsi a sua volta e a farlo in tempi rapidissimi. Dopo di ché, i profili importanti disponibili a spendersi non mancano». Cosa intende per "tempi rapidissimi"? «Le scelte devono essere fatte presto, nelle prossime settimane». Da febbraio il Pd affronterà una fase congressuale, il voto per le Regionali avverrà tra aprile e maggio: il congresso nazionale non rischia di essere un ostacolo per voi, di rallentarvi? «Io ritengo che le scelte debbano essere fatte già nelle prossime settimane, non possiamo aspettare i tempi del congresso. Ed è ovvio che anche il partito nazionale ha tutto l’interesse a facilitare la costruzione di un percorso efficace in Lombardia per provare a giocarci le prossime Regionali».