Ciro Grillo, il ministro M5S: "Beppe sbaglia, la vittima di stupro denuncia quando vuole"

Le parole di Patuanelli. Anche l'amico Travaglio ammette: "Nessuna parola di vicinanza alla ragazza". Pioggia di reazioni

Il ministro per le Politiche Agricole, M5S Stefano Patuanelli

Il ministro per le Politiche Agricole, M5S Stefano Patuanelli

Il caso Grillo non smette di sollevare reazioni dentro e fuori dal Parlamento. E anche all’interno del M5S non mancano i distinguo. Dopo il caso della deputata Daga, che aveva criticato Grillo, affermando di avere subito lei stessa violenza ed avere trovato il coraggio di denunciare dopo sei mesi, anche il ministro grillino delle Politiche agricole Stefano Patuanelli dice la sua: “Io credo che chi si sente vittima di violenza possa denunciarlo in qualsiasi momento. Dopodiché è la magistratura che deve decidere e lo fa sulla base di dati e fatti“.

La tesi è semplice: “Capisco la difficoltà e la grande preoccupazione, la grande sofferenza di Beppe padre, sono padre anch’io. Ma capisco anche la condizione di chi oggi si sente vittima e capisco che alcuni elementi del video portano a un dibattito che sarebbe stato meglio evitare, perché portare il piano politico ad intersecarsi con quello personale e privato lo ritengo fuori luogo”.

Il rilievo, anche qui, è sui tempi della denuncia. “Io credo che le vittime debbano poter denunciare in qualsiasi momento se si sentono vittime - ha aggiunto - dopo di che la magistratura è quella che deve decidere e lo fa sulla base di dati e fatti da ricostruire ad accertare”. Hanno poi destato scalpore le parole di Marco Travaglio, da sempre sponsor dell’ex comico, fondatore dei M5S: “ Grillo non ha sbagliato a difendere suo figlio. E fanno ribrezzo quanti, col ditino alzato, deplorano la sua rabbia: vorrei vedere loro, al suo posto“. 

Poi ammette che nel video qualcosa non andava: “Gli errori sono altri - aggiunge Travaglio -, primo, far intendere che la consensualità del rapporto sessuale sia dimostrata dal ritardo di 8 giorni con cui la ragazza ha sporto denuncia: a volte possono passare anche mesi, e giustamente la nuova legge del Codice rosso (firmata dal suo ministro Bonafede e dalla Bongiorno) ha raddoppiato i tempi per le querele da 6 mesi a 1 anno”. 

“Il secondo è l’assenza di una parola di vicinanza alla ragazza, che comunque, se ha denunciato, si sente vittima. Potrebbe esserlo, come pure non esserlo: alcune denunce di stupro si rivelano fon date e altre infondate”. Subito dopo Travaglio aggiunge: “Sarà il gup a decidere se Ciro e i suoi tre amici vanno processati e altri giudici stabiliranno se fu stupro o no. Invece tutti parlano come se lo stupro fosse già certo, senza non dico una sentenza, ma neppure un rinvio a giudizio“.

Un’uscita che non ha mancato di scatenareindignazione: “Per Travaglio lo stupro è qualcosa che puo’ accadere in una serata alcolica. Cito testualmente le sue parole e non aggiungo altro sulla misoginia, gli stereotipi ed un certo modo di pensare che derubrica la violenza contro le donne. C’e’ una retorica di cui da uomo mi vergogno degli altri uomini dietro questa frase”. Lo dice il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone”.

E anche dal territorio la musica è la stessa. “Non entro nella vicenda giudiziaria e rispetto la sofferenza di un padre, ma Beppe Grillo ricopre un ruolo politico quindi su certi temi ci vuole attenzione e cautela, perche’ si rischia di fare grandi danni con certe affermazioni. Sbandieriamo quotidianamente la necessita’ di difendere le donne e poi ne usciamo con un video di quel tipo”. Cosi’ Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia.