Partito democratico, il derby lo vince Serracchiani

Madia battuta, 66 a 24, nella corsa alla poltrona di capogruppo alla Camera.

Debora Serracchiani

Debora Serracchiani

Roma - Debora Serracchiani si aggiudica il derby in casa Pd con Marianna Madia ed è  la nuova Presidente del gruppo Pd alla Camera. Lo ha comunicato il presidente del seggio elettorale Piero Fassino ai deputati Dem. Hanno votato 93 deputati (tutti gli aventi diritto), di cui 7 su delega. Hanno ottenuto voti: Serracchiani 66, Madia 24. Le schede bianche, nulle o disperse sono state 3. Il seggio è stato allestito nella sala Berlinguer e i deputati hanno cominciato a votare alle 15. I 93 deputati Pd hanno tempo fino alle 18 per scegliere tra le due candidate, Debora Serracchiani e Marianna Madia che negli ultimi giorni sono state protagoniste di un duello a distanza che ha coinvolto più di un nome della dirigenza Pd. Non il segretario Enrico Letta si è limitato a chiarire la sua personale battaglia per la parità di genere all'interno del partito definito troppo "maschilista". Per il successore del dimissionario Nicola Zingaretti in realtà la partita più importante si gioca sul fronte alleanze, soprattutto quella Movimento Cinque Stelle ufficalmente avviata dopo l'incontro con con l'ex premier Giuseppe Conte.

Marianna Madia
Marianna Madia

Lo scambio di lettere 

Ma torniamo alla "guerra" Madia-Serracchiani per contendersi lo scranno di Graziano Delrio, tirato in ballo a sua volta. A cominciare il circo è stata Madia, che ha accusato Delrio prima di averle chiesto di mettersi in gioco e poi di essersi fatto "promotore di una delle due candidate, trasformando il confronto libero e trasparente che aveva indetto in una cooptazione mascherata". Insomma, secondo Madia, Debora Serracchiani sarebbe stata la "predestinata". A questo punto l'ex presidente del Friuli Venezia Giulia ha risposto: "Non posso credere che intenda riferirsi a me come una persona cooptabile e quindi, dovrei supporre, non autonoma. No, l'autonomia è stata la cifra della mia storia personale e politica", ha scritto Serracchiani. Ed è entrato nell'agone delle mail anche Delrio: "Non ho invitato nessuno a candidarsi e non ho fatto trattative".

I retroscena

L'ipotesi che Debora Serracchiani fosse favorita era circolata negli ambienti dem, tanto che qualcuno si sarebbe aspettato un passo indietro della Madia, per evitare la conta e raggiungere l'unanimità, come avvenuto al Senato con Simona Malpezzi. Così la lettera aperta di Madia, in cui ricostruisce accuse e retroscena, è stata un po' una sorpresa. "Sarebbe assolutamente legittimo" cooptare la nuova capogruppo "alla luce del sole: Debora è una persona autorevole - aveva scritto -. Ma, ripeto, di cooptazione mascherata si tratta. Questa distanza tra forma e sostanza non è sana: non far seguire a ciò che diciamo il nostro comportamento penso sia una delle cause del perché non riusciamo più a esprimere la vocazione espansiva del nostro partito. Non posso negare il dispiacere umano per quello che si è verificato".  

Enrico Letta
Enrico Letta

Letta e le donne

Nel discorso ai circoli Enrico Letta aveva fatto chiaro accenno alla sua battaglia sulla parità di genere nel partito: "Negli ultimi dieci anni - ha ricordato - il Pd ha fatto 3 congressi con 9 candidati segretari, 9 maschi. Non è un caso, basta questo, non siamo riusciti in dieci anni a tirar fuori nemmeno un candidato perdente alla segreteria del partito, e questo è un problema gigantesco. E siccome la questione dei gruppi non riguarda altri, una coalizione, ma è nostra, al Senato è stata fatta una scelta, martedì si farà alla Camera. Credo che questo sia radicalità nei comportamenti, notare che c'è una cosa che non funziona e aggiustarla". Sulle donne, ha esortato "bisogna fare un grande passo in avanti, io lo sto facendo, per quello che posso, nel sistema politico, ma non solo il sistema politico è maschile, i direttori dei quotidiani più importanti sono tutti maschi, non valorizziamo la competenza femminile". 

Guerritore e le donne

"Le donne fanno esattamente quello che fanno gli uomini, anche nella politica: si combattono fra di loro e cercano di ottenere quello spazio che ritengono sia giusto che venga loro riconosciuto". Per l'attrice Monica Guerritore  "non cambia molto se ora, per l'incarico di capogruppo parlamentare del Pd, vi sia una competizione non fra due uomini ma fra due donne", tra Deborah Serracchiani e Mariangela Madia.  "Solo che - sottolinea la  Guerritore - siccome questa cosa di due donne in corsa per lo stesso ruolo politico è nuova, un po' stupisce... Ma come dice Shylock nel 'Mercante di Venezia' di William Shakespeare, "non sono forse fatto della vostra stessa carne, se mi ferite non sanguino? Anche le donne sanguinano come gli uomini, in politica e fuori dalla politica".