Lega, Maroni: "Salvini? Ci vuole un nuovo segretario. Io saprei chi..."

Così l'ex leader del Carroccio: "Serve un congresso straordinario. La vittoria della Meloni non è affatto sorprendente"

"Ora si parla di un congresso straordinario della Lega. Ci vuole. Io saprei chi eleggere come nuovo segretario. Ma per adesso non faccio nomi". Così l'ex leader della Lega Roberto Maroni, nella sua rubrica "Barbari Foglianti", sul Foglio, commentando i risultati delle elezioni. "La vittoria è netta - sottolinea  Maroni -. Svanisce quella che per il centrodestra era l'unica paura e per il centrosinistra l'unica speranza: non ci saranno incertezze in Parlamento. Meloni potrà contare su una maggioranza assoluta sia alla Camera che al Senato".

Queste le parole scritte da Maroni: "Una vittoria - quella della Meloni - per nulla sorprendente vista la pochezza della coalizione di centrosinistra. Dei suoi argomenti, dei suoi programmi e della sua propaganda. Anzi, delle varie coalizioni targate centrosinistra tutte quante pronte a dividersi, esercizio che le ha portate alla sonora sconfitta. Adesso la Meloni riceverà di certo dal presidente della Repubblica l’incarico di formare il nuovo governo. Anche se è la prima volta che una donna diventa presidente del Consiglio? La Meloni ce la farà di sicuro. A un passo anche dalla maggioranza dei 3/5 dei senatori e dei deputati, quorum sufficiente per fare da soli nomine importanti (Csm, Corte costituzionale)".

E ancora: "Una doppia maggioranza in Parlamento abbatte ogni possibile ostacolo sulla strada della Meloni verso Palazzo Chigi. Il risultato sotto le aspettative della lista centrista di Renzi e Calenda non lascia dubbi: il centrodestra non avrà bisogno di altri voti in Parlamento. Un dato è certo: la distanza tra le due coalizioni è abissale, mai sotto i 15 punti. E ora si parla di un congresso straordinario della Lega. Ci vuole. Io saprei chi eleggere come nuovo segretario. Ma, per adesso, non faccio nomi".

Salvini, sulla propria posizione, ieri era stato chiaro:  "Non ho mai avuto così tanta determinazione e voglia di lavorare". Sempre nella giornata di ieri, anche Paolo Grimoldi, ex segretario, ne aveva chiesto le dimissioni. "La dignità imporrebbe  dimissioni immediate. Abbiamo perso in maniera disastrosa. Ora, servono subito i congressi per ricostruire il movimento. Persino i 5stelle ci hanno superato e siamo appaiati a Calenda e alla 'morente' Forza Italia, nonostante un'affluenza molto bassa al Sud. Un disastro assoluto".

E ancora: "Trovo singolare che una forza che si definisce 'autonomista' abbia gestito tutta la campagna elettorale solo con commissari imposti dall'alto- spesso persino con nomine ad hoc in segreterie locali e a volte commissariando solo con l'arroganza, anche formale, di un sms e- cosa gravissima- in sfregio all'opinione dei militanti, senza mai aver coinvolto la base, i territori e gli amministratori locali in scelte, nomi e neppure motivazioni di un commissariamento. Troppe volte senza neppure il rispetto umano di una telefonata"